I talenti del ciclismo in parata al Palarotari
La tradizione festa di fine anno. Cesare Benedetti è l’atleta dell’anno con la vittoria di tappa al Giro d’Italia. Nicola Conci invece “sogna” la tappa 2020 di Madonna di Campiglio
Trento. Cesare Benedetti atleta dell’anno con la vittoria di tappa al Giro d’Italia. Assieme a lui, il vice campione del mondo Matteo Trentin, la pluridecorata regina del ciclismo in rosa Letizia Paternoster, Gianni Moscon e Daniel Oss. Le eccellenze delle due ruote trentine hanno sfilato al PalaRotari di Mezzocorona, che ha ospitato l’ormai tradizionale festa di fine anno promossa dal Comitato regionale presieduto da Dario Broccardo, con i big del pedale di casa nostra a fare da traino a un movimento che ha dimostrato anche nel 2019 di godere di buona salute.
Alla ruota dei campioni affermati, ci sono nuovi giovani talenti in rampa di lancio. Su tutti quelli del Veloce Club Borgo, in primis gli ssordienti Thomas Capra ed Elisa Andreaus e l’allievo Marco Andreaus, tutti sul podio ai campionati italiani di Chianciano Terme.
A Benedetti il premio Marchi
La grande sorpresa del 2019 è rappresentata dal successo di tappa di Cesare Benedetti al Giro d’Italia. Non hanno sorpreso le prestazioni dell’atleta della Val di Gresta, secondo a pochi in quanto ad affidabilità e costanza di rendimento. Ha sorpreso vederlo alzare le braccia al cielo, lui che generalmente lavora per far vincere gli altri. Quest’anno è arrivata anche la sua giornata, che gli è valsa il premio Rolly Marchi quale atleta trentino dell’anno. Al Giro, ma in rosa, ha primeggiato anche Letizia Borghesi, a cui è andata una meritata targa, mentre il premio riservato alla rivelazione dell’anno è stato consegnato al classe 2003 Niccolò Casagranda, figlio dell’ex professionista Stefano.
Quindici trentini in azzurro
I numeri non tradiscono mai. Quelli del ciclismo provinciale parlano di 15 atleti che hanno vestito la maglia azzurra in stagione: dal ciclismo su strada con Matteo Trentin, Gianni Moscon, lo junior Edoardo Zambanini e Letizia Paternoster a quello su pista, con gli stessi Zambanini e Paternoster e il bolzanino della Campana Imballaggi Matteo Bianchi, passando per il ciclocross e la mountain bike, con i vari Tony Longo, Emanuele Huez ed Eleonora Farina.
Trentin capitano agli Europei di Trento
Da un oro iridato sfumato, che ha comunque il colore dell’argento vivo, a un altro oro da inseguire. Matteo Trentin guarda avanti, a un 2020 da affrontare con la nuova maglia della CCC e con nuovi obiettivi da centrare, tra il sogno di una grande classica e il bis europeo. La rassegna continentale, già vinta da Trentin nel 2018, l’anno prossimo si disputerà a Trento, con il trentenne di Borgo già capitano designato dell’Italia. «A Trento saremo la squadra da battere – ha detto il Ct azzurro Cassani - Il percorso non si addice ai velocisti puri, si adatta alle qualità di Matteo».
I sogni di Conci e Paternoster
Il 2020, inoltre, proporrà l’arrivo di tappa del Giro d’Italia a Madonna di Campiglio, con Nicola Conci che sogna. «Vincere? Forse troppo – ha replicato il perginese della Trek Segafredo all’imbeccata dell’ex corridore Riccardo Magrini – Ma se dovessi trovarmi davanti nel finale...».
Più concrete le speranze a cinque cerchi di Letizia Paternoster, che nel 2019 ha raccolto titoli e medaglie a raffica agli Europei (strada e pista) e ai Mondiali, argento nella specialità olimpica dell’omnium tra le élite. Il grande obiettivo ora è una medaglia ai Giochi di Tokyo per la ventenne di Revò, tutt’altro che utopia.
I premiati
Oltre ai già citati big e ai migliori atleti di categoria (dall’esordiente Capra all’under 23 Samuele Zambelli), sono stati premiati anche alcuni dirigenti e tecnici: a Ezio Consolati è andato l’anemone d’oro, a Gianfranco Borgogno (scorta tecnica) a Luca Tognin (diesse degli Esordienti del Vc Borgo) e a Maurizio Dallago (giudice di gara) quello d’argento, con riconoscimenti anche agli organizzatori Alberta Bertoldi, Antonio Benvenuti e Franco Mattarei, nonché alla Sc Giudicariese per i 115 anni di attività. L.F.