Gross verso i Mondiali: non tornerò con un quarto posto
Oggi ultimo allenamento sulla Aloch di Pozza: "Attaccherò al massimo, mi è già bastato quello di Sochi"
POZZA DI FASSA. Oggi l'ultimo allenamento sulle nevi italiane, quelle della Aloch di Pozza di Fassa. Poi sarà tempo di imbarcarsi sull'aereo che porterà gli slalomisti azzurri in Colorado, dove il 15 febbraio (giornata di chiusura della rassegna iridata) andranno in cerca di una medaglia. Gli occhi sono ovviamente puntati sul Stefano Gross: il cacciatore fassano ha fatto centro tre volte nel mese di gennaio, primo ad Adelboden, secondo a Wengen e a Schladming, dimostrando di potersi giocare qualcosa di importante. Inutile girarci attorno, si parla di medaglie. «La neve in Colorado dovrebbe essere abbastanza aggressiva e per questo stiamo cercando di trovare il giusto set- up tra sci e scarponi – spiega Gross – Il morale è alto, la condizione buona. I problemi alla schiena non sono ancora totalmente risolti, ma ora riesco a gestirli».
Gross ha già corso sulla pista iridata di Beaver Creek, dove nel 2011 conquistò un buon 11esimo posto, che gli fece da trampolino di lancio verso il primo podio in Coppa del Mondo, arrivato due mesi dopo ad Adelboden. «Ho un bel ricordo di quella pista, anche se non è delle più difficili – conclude il fassano - So che dovrò attaccare al 110%, perché ai Mondiali un piazzamento non conta nulla. Non voglio tornare a casa con un altro quarto posto: mi è bastato quello alle Olimpiadi di Sochi».
Il cacciatore Gross ha il colpo in canna, ma non è l'unico a puntare al podio. Negli ultimi slalom si è rivisto un buon Giuliano Razzoli (quarto ad Adelboden e Kitzbuehel, sesto a Schladming), mentre Patrick Thaler ha nel quinto posto di Levi il miglior piazzamento stagionale: l'altoatesino è in possesso dei “numeri” da podio e vorrà sicuramente sfruttare quella che, con tutta probabilità, sarà la sua ultima chance iridata. Infine, lecito aspettarsi di tutto anche da Manfred Moelgg, un atleta che difficilmente sbaglia i grandi appuntamenti, capace di conquistare tre medaglie in tre Mondiali differenti. Rientrato dal brutto infortunio al tendine d'Achille di fine estate, è subito riuscito a piazzarsi nei 20.
L'appuntamento è per domenica 15 febbraio, mentre il giorno prima (sabato 14) toccherà alle slalomiste donne, con Chiara Costazza unica punta di una squadra azzurra che sta faticando tra i pali stretti. Sesta ad Are e ottava a Zagabria, la 30enne fassana va in cerca di un piazzamento di prestigio: chissà che Chiara non possa trovare proprio in Colorado la giornata perfetta. Se è vero che in slalom l'Italia nutre fondate ambizioni di medaglia, altrettanto non si può dire per il gigante, dove la squadra azzurra vestirà i panni dell'outsider, ben sapendo che per battere i vari Ligety, Pinturault, Hirscher e Neureuther servirà la gara della vita. Il sesto posto di inizio stagione (a Soelden) del roveretano Davide Simoncelli sembrava poter costituire l'ideale trampolino di lancio verso i Mondiali, ma le condizioni di salute non ottimali gli hanno impedito di trovare la necessaria continuità di risultati (19esimo a Beaver Creek e ad Are, 23esimo ad Adelboden). Il 36enne poliziotto trentino, al settimo Mondiale, potrà far leva sull'esperienza e sul suo innegabile talento. Il più in forma del lotto sembra essere il 30enne altoatesino Florian Eisath, che nell'ultimo gigante pre-mondiale, ad Adelboden, ha conquistato il miglior piazzamento della carriera (sesto posto). Completano il quartetto Nani (sesto in Alta Badia) e Giovanni Borsotti.