Giannelli studia il nuovo volley e alimentazione
A tu per tu con il palleggiatore della Diatec: «Domenica contro Modena sfida decisiva»
TRENTO. Simone Giannelli alza la voce. È arrivato il momento clou della stagione: la partita di domenica con l’Azimut Modena (PalaTrento, ore 18) deciderà sostanzialmente la griglia di partenza dei playoff. Il gioco si fa duro e il palleggiatore di Trentino Volley è pronto a giocare. Ed è sicuro che sia pronta anche la sua squadra, dopo la brutta battuta d’arresto rimediata domenica scorsa a Civitanova e le parole di rabbia e delusione da lui stesso pronunciate, al termine della partita in terra marchigiana. Ma, com’è consuetudine nelle nostre interviste, abbiamo cercato di scavare un pochino dietro il campione, per portare alla luce il giovane uomo Simone Giannelli, parlando del rinnovo e del futuro con Trentino Volley, della sua vita tra la natìa Bolzano e Trento, degli studi e, perché no, dell’amore.
Dopo la sconfitta di Civitanova è parso arrabbiato. Lo era con i suoi compagni? Con se stesso?
Più che arrabbiato, ero deluso. Giocavamo contro la squadra più forte, ci voleva uno spirito diverso. Dovevamo giocare sbarazzini, senza pressioni, invece siamo entrati in campo contratti, non aggressivi, nel secondo e nel terzo set ci hanno fatto male.
Anche su questi aspetti, che tipo di dialettica c’è tra lei e Lorenzetti?
Tra di noi c’è un rapporto bello perché basato sul confronto. Ci diciamo le cose in faccia, senza peli sulla lingua. Lui mi ha insegnato tanto, ha cambiato il mio modo di giocare. Mi sto divertendo, i risultati sono buoni, vogliamo continuare su questa strada, anche se a volte l’intesa con gli attaccanti è più difficile.
Lorenzetti è molto diverso da Stoytchev?
Hanno una visione diversa della pallavolo: Rado ha un gioco “semplice”, Angelo più fantasioso, più estroso. Ma sono entrambi allenatori di alto livello, nutro grande rispetto per entrambi.
Ed è quello il gioco che non avete espresso a Civitanova?
Noi non siamo i più forti, meglio provarci con il gioco spinto che essere prevedibili.
Per lei dev’essere molto dispendioso: sta lavorando di più sotto l’aspetto fisico?
No, sto lavorando su aspetti diversi.
Ha già raggiunto il top, dal punto di vista atletico?
Penso di poter fare meglio in termini di velocità e salto.
Ha firmato per altre tre stagioni con Trentino Volley. Com’è andata la trattativa per il rinnovo?
Il presidente Mosna mi ha dimostrato subito il suo interesse, la società mi è venuta incontro, senza essere ingiusta. Io non ho avuto nessun timore di firmare, sono felice di poter continuare la mia crescita qui a Trento, la città e la società mi hanno dato tanto.
Ha garanzie sul livello della squadra per i prossimi anni?
È presto per parlarne, ma Trentino Volley farà sicuramente una squadra per vincere, per due anni ci sarà anche Lorenzetti.
Ha scelto di rimanere a Trento anche per non allontanarsi dalla famiglia?
Io vivo a Trento, a Bolzano vado raramente, i miei genitori li vedo solo alle partite, ma sapere che in un attimo posso prendere l’auto e andare a casa è bello.
Cosa fa nel tempo libero?
Studio. Sono iscritto a Scienza dell’alimentazione al San Raffaele di Roma, ho dato un esame, Storia della gastronomia, e ho preso 30. Mi ero iscritto a inglese il 2 febbraio ma giocavamo in Finlandia.
E l’amore?
Quello è top secret: sto bene, non dico altro.
Tanto per cambiare, quella di domenica con Modena non è una partita come le altre: vi giocate il secondo posto e con questo un viatico migliore ai playoff e la qualificazione alla Champions League 2017 - 2018.
Certo, è una partita molto importante come hai detto tu. Il suo esito deciderà la nostra posizione in classifica e gli accoppiamenti dei playoff. Innanzitutto, però, questa è una partita bella da giocare per la nostra squadra, spero che ci divertiremo in campo, poi il risultato verrà. Ci sono gli avversari, conosciamo Modena, il loro gioco, la loro forza, ma prima di tutto spero che la nostra squadra giochi bene, raggiungendo un bel livello collettivo di pallavolo.
Quindi crede che le parole di delusione pronunciate domenica scorsa, dopo la sconfitta con la Lube, possano aver fatto presa sul gruppo?
Sì, ne sono certo. Sarà anche più facile perché giocheremo in casa, davanti ad un PalaTrento tutto esaurito. Abbiamo parlato, siamo fiduciosi e non vediamo l’ora di scendere in campo.
Avrebbe temuto maggiormente Modena se in panchina ci fosse stato Radostin Stoytchev? Si è parlato di un suo possibile approdo all’Azimut dopo l’addio di Piazza, adesso invece pare che arriverà solo per la prossima stagione.
A dire la verità non ascolto queste chiacchiere, penso di più a giocare, ai giocatori di alto livello che troverò dall’altra parte della rete, indipendentemente da chi li allena. Sinceramente non ci ho neanche pensato.
Il secondo posto in clasifica quanto conta?
La Champions League è importante, sarebbe bello avere questa certezza, dà stimoli e fiducia. E poi avere davanti solo Civitanova è bello, anche se certi numeri dicono che anche Perugia ci è superiore: con Bernardi mi hanno impressionato, anche se quella partita l’abbiamo buttata via noi.
Twitter: @mauridigiangiac
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