Giacca si gode la vetta: «Adesso sono gli altri a inseguire il Trento»
Il presidente gialloblù: «La strada è ancora lunghissima ma siamo contenti per il primato». E torna sul mercato
TRENTO. «Mesi e mesi passati ad inseguire: adesso finalmente sono gli altri che, la domenica pomeriggio, devono preoccuparsi del risultato del Trento e non viceversa. Non siamo ancora ad un terzo di campionato, è verò, ma stare davanti ti permette di essere padrone del tuo destino. È lunghissima, ma intanto possiamo essere contenti per aver raggiunto il primo posto. O è vietato?».
Il pensiero di Mauro Giacca è chiaro: la strada è lunga, ma godersi il momento non è peccato. Dopo sette giornate la classifica di Promozione è quella che tutti, più o meno, si attendevano in estate: il Trento è primo, Benacense, Anaune e compagnia bella sono dietro. La vittoria ottenuta contro il Pinè, e il contemporaneo passo falso dei rivani nel derby contro l’Arco, ha consegnato la vetta della classifica al club di via Sanseverino.
Il Trento è primo e la società non ha un euro di debito verso terzi, ma continuate ad essere “antipatici” a molti. Non le dà fastidio?
«Molti non direi e poi le critiche sono un enorme stimolo per il sottoscritto, per i dirigenti e per la squadra. Abbiamo scelto, già dallo scorso anno, di non rispondere pubblicamente agli insulti che, ad esempio, ci arrivano via social network e continueremo a farlo. Abbiamo rifondato la società partendo da zero, anzi sotto zero, pagato i debiti della precedente gestione e stiamo cercando di riportare il Trento nelle categorie che gli competono. Questo è e sarà il nostro modo di rispondere».
Nella passata stagione aveva mosso qualche critica al gioco espresso dalla squadra. Adesso è soddisfatto?
«Direi di sì, anche se non siamo sempre perfetti. Vedi il primo tempo di mercoledì contro il Pinè, quando la squadra non si è mossa secondo le indicazioni del tecnico. Il ritornello è più o meno sempre il medesimo: nei primi 45 minuti facciamo fatica, nella ripresa gli avversari calano e noi cresciamo. Sicuramente sotto porta bisogna essere più “cattivi” perché creiamo una marea di occasioni ma fatichiamo a finalizzare».
Il mercato di dicembre porterà novità? Siete al lavoro?
«Qualcosa succederà sicuramente: saranno operazioni a medio – lungo termine, in vista anche della prossima stagione».
Anche dal settore giovanile, a differenza dello scorso anno, arrivano buoni risultati.
«È cambiata la metodologia di lavoro, ma chi c’era prima di Bodo non ha fatto male. Semplicemente quest’anno abbiamo avuto tempo di pianificare l’attività. E stiamo stringendo accordi di collaborazione con tante realtà del territorio. Ad oggi siamo legati a Riva del Garda, Cavedine Lasino, Ledrense, Bassa Anaunia e Fiemme in Trentino, e il Neugries in provincia di Bolzano».
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