Fondo: per le azzurre ai Mondiali un amaro quarto posto

Medaglia di legno come a Vancouver: la staffetta rosa con la trentina Confortola non fa il miracolo


Luca Franchini


HOLMENKOLLEN. Un altro quarto posto, un'altra, amarissima, medaglia di legno, che bissa quella delle Olimpiadi di Vancouver.
La rivoluzionaria (e rivoluzionata) staffetta femminile azzurra non compie l'impresa e, dopo il quarto posto conquistato dalla coppia Longa-Follis nella team sprint di mercoledì, si deve accomodare ancora una volta ai piedi del podio, costretta a guardare dal basso verso l'alto Norvegia, Svezia e Finlandia.
La vittoria, come suggerito dagli schiaccianti pronostici della vigilia, è andata alla Norvegia di Marit Bjoergen, che con quello di ieri è arrivata a quota quattro ori nella rassegna iridata di casa, ormai ad un passo dall'eguagliare i cinque titoli mondiali che la russa Vjalbe conquistò a Trondheim nel 1997.
L'Italia è stata vittima di una dea bendata costantemente voltata di spalle nel corso della rassegna iridata norvegese. Il resto lo hanno fatto le scelte di Fauner & Co.: forse qualcosa hanno sbagliato pure loro.
Con Magda Genuin inschierabile in prima frazione a causa di uno stiramento rimediato nell'allenamento di rifinitura, Fauner si è dovuto affidare all'esperienza della 35enne fiemmese Antonella Confortola, specialista delle lunghe distanze e della tecnica libera, ieri schierata nella seconda frazione in tecnica classica. L'errore, visto anche lo sviluppo della gara, è stato forse quello di schierare in prima frazione l'atleta di punta, Marianna Longa, puntando su una gara tutta d'attacco. Ma con un'Italia ridimensionata dagli infortuni e chiamata a difendersi, era proprio il caso di svegliare il can che dorme?
La Longa è partita a tutta, ha passato il testimone alla Confortola in prima posizione con una manciata di secondi su Svezia, Finlandia e Norvegia, ma ha di fatto scatenato fin da subito la "bagarre", con "Lella" chiamata a fare i conti con le scatenate Johaug, Saarinen e Haag.
Vista la situazione, sarebbe stato forse meglio optare per una Confortola al lancio, con avversarie maggiormente abordabili, sperando in un avvio tattico, con la Longa in seconda frazione, lei che è in possesso dei "numeri" per coprire l'eventuale "gap".
Già, perché la pur debilitata Silvia Rupil e la straripante Arianna Follis hanno poi fatto la loro parte, portando l'Italia a soli 28" dal podio.
Nell'economia della gara, e quindi della possibile medaglia, pesa come un mancigno il minuto e poco più rimediato dalla Confortola, ma guai schierarsi contro un atleta di esperienza, decisamente fuori ruolo e chiamata in causa a Mondiale iniziato, dopo che, in prima battuta, le era stata "elegantemente" sbattuta la porta in faccia.
Peccato, sì, davvero un peccato, ma in quelle condizioni ieri non si poteva davvero pretendere di più. Forse con una tattica diversa, forse correndo un po' più in copertura. Ma con i "se" ed i "ma" non si vincono medaglie.
Classifica staffetta: 1. Norvegia (Skofterud, Johaug, Steira, Bjoergen) in 53'30"; 2. Svezia (Ingemarsdotter, Haag, Johansson, Kalla) 54'06"; 3. Finlandia (Muranen, Saarinen, Roponen, Lahteenmaki) 54'29"; 4. Italia (Longa, Confortola, Rupil, Follis) 54'56".













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