Eccellenza, il Trento ricorre al Coni
La società di Mauro Giacca ha presentato il proprio esposto contro l’ammissione del Mezzocorona al campionato
TRENTO. Adesso la palla passa al Collegio di Garanzia del Coni. Ieri l'Ac Trento, tramite l'avvocato Cesare Di Cintio, uno dei massimi esperti di diritto sportivo della penisola, ha presentato il proprio ricorso a Roma. Il club di via Sanseverino chiede l'estromissione dal campionato d'Eccellenza dell'Ac Mezzocorona e il conseguente ripescaggio nel massimo torneo regionale.
I tempi stringono e, allora, la società di Mauro Giacca ha chiesto al Collegio di Garanzia, che si riunirà giovedì 3 settembre, di abbreviare i termini o, in alternativa, addirittura il blocco dei campionati di Eccellenza e Promozione e, in ultima istanza, il rinvio delle sfide che riguardano Mezzocorona e Trento. Il ricorso proposto dall'Ac Trento, una quarantina di pagine con cospicua documentazione in allegato, verte su alcuni punti fondamentali. Li riassumiamo, sottolinenado che quanto segue è estrapolato dal documento fatto pervenie a tutti i soggetti interessanti da parte del legale del club.
Primo: non c'erano le condizioni (i cosiddetti “eccezionali e fondati motivi”) per concedere la deroga riguardante l'utilizzo del campo di Avio in sostituzione di quello di Mezzocorona, che l'amministrazione comunale del paese ha deciso di non concedere alla società presieduta da Alberto Grassi (si legge nel ricorso) “oltre che per la persistente morosità dell’associazione calcistica, anche “a causa del cattivo stato di manutenzione di alcuni locali e del fatto che l’Ac Mezzocorona Srl deve ancora procedere allo sgombero di materiali e attrezzature di sua proprietà”.
Secondo: l'interesse legittimo e attuale c'è eccome. Avendo la Figc stabilito (con comunicato del 7 agosto) che il posto lasciato vacante dal Castiglione in Lega Pro sarebbe stato preso da un'altra formazione proveniente dalla serie D ed essendo il Dro la prima delle squadre non ripescate, ecco allora che il Trento è direttamente interessato, non avendo il Calciochiese (primo nella speciale graduatoria dei ripescaggi) esercitato tale diritto.
Terzo: l'acquisizione (negata) di accesso agli atti è necessaria “poiché dalla loro lettura potrebbero emergere profili di incompatibilità e/o inopportunità e/o comunque fatti di rilevanza disciplinare in capo ai dirigenti trentini tali da invalidare il provvedimento impugnato”. Il riferimento è alla posizione dell'avvocato Stefano Grassi, membro del Consiglio Direttivo del Cpa di Trento e socio fondatore dello studio “Marchionni e Associati” di Trento. Tale studio vanta attualmente un credito nei confronti dell'Ac Mezzocorona e “si era visto costretto ad azionare le procedure esecutive che hanno portato all’udienza di pignoramento presso il Tribunale di Trento del giorno 28.07.2015. Il pignoramento presso terzi è stato operato nei confronti della F.I.G.C. in virtù della conoscenza dell’esistenza di giacenze presso la Federazione”.
Come andrà a finire? Impossibile dirlo al momento. Il Collegio di Garanzia del Coni potrebbe non prendere in esame il ricorso, decidere per l'abbreviazione dei termini e dunque fissare un'udienza entro venerdì (domenica, lo ricordiamo, dovrebbero partire i campionati d'Eccellenza e Promozione) e decidere in via definitiva, oppure rinviare tutto al 3 settembre e, in tale caso, il blocco dei tornei (o il rinvio delle sfide “interessate”) sarebbe automatico. E, se il ricorso venisse respinto, il Trento chiederebbe i danni (come il Novara, ad esempio) alla Figc presso lo stesso Collegio di Garanzia del Coni e, in seconda istanza, al Tar del Lazio.
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