DRO. E adesso che succede al Dro? Perché il sogno è finito, e il risveglio non poteva essere più brusco di così, ma i patemi dei tifosi droati non sono rivolti tanto alla sconfitta colta dalla squadra di mister Manfioletti nella sfida playout di ieri contro la Triestina, che metteva in palio la permanenza in serie D, quanto al futuro della società gialloverde dopo l'annuncio di Loris Angeli (presidente, padre, patron, cuore ed anima dell'Us Dro) di farsi da parte e chiudere, così, la propria ultraventennale esperienza calcistica.
L'avventura della Cenerentola del calcio trentino nel campionato dei desideri, quella serie D tenacemente inseguita e poi meritatamente ottenuta e quindi goduta per due anni filati, è terminata intorno alle 18.30 di ieri, quando l'arbitro-– contestatissimo su ambo i fronti ma soprattutto per il gol, sacrosanto, annullato al 94° a Bertoldi che sarebbe valso la salvezza del Dro- ha ufficializzato la retrocessione in Eccellenza dei trentini. L'annata delle nostre provinciali, nel massimo campionato nazionale dilettanti, si chiude nel peggiore dei modi ma il Dro ritorna in Eccellenza con in bocca il sapore della beffa per l'evidente torto subito e per una retrocessione rimediata sulla scorta di un clamoroso errore arbitrale che peserà come un macigno sul futuro della società gardesana.
I droati sono preoccupati delle sorti della loro amata società, dopo l'annunciato addio del presidente Angeli. La speranza è che a bocce ferme si riesca a convincerlo a fare retromarcia. La gara di ieri la si è giocata non solo sul campo ma anche sugli spalti, dove il successo triestino è stato sicuramente più limpido: gli ultrà biancorossi, infatti, seppur meno numerosi, sono stati assai più rumorosi, scaldati, colorati ed organizzati. In questo senso la sfida fra trentini e friulani è stata davvero impari. Ma sul terreno di gioco il divario di storia, prestigio, albo d'oro e demografia non si è visto. Nel primo tempo i padroni di casa hanno tenuto testa senza troppa pena alle deboli sortite degli avversari mentre nella ripresa è successo di tutto. Al 5' il tocco di mani di Ruaben, in area, ha dato alla Triestina un calcio di rigore che Rocco ha trasformato.
Al quarto d'ora il Dro si è trovato in dieci dopo l'espulsione, troppo severa, di Ruaben e al 36' il fallo di Piscopo su Cicuttini ha permesso a Bertoldi, glaciale, di pareggiare su rigore. Nel finale prima Proch l'ha messa sul palo e poi Bertoldi ha segnato regolarmente, di testa su calcio d'angolo. Una rete annullata per un fallo che nessuno ha visto. Nei supplementari il Dro, senza Manfioletti, ha resistito fino alla fine, quando la salvezza era portata di mano (il pari avrebbe premiato i padroni di casa), poi sotto una pioggia di espulsioni Rocco ha trovato la rovesciata vincente che ha mandato in frantumi i sogni dei trentini. Il gol di Proia lo si trova solo sul tabellino.