Dal barcone in fuga al trionfo di Cavalese
Primo il rifugiato gambiano Jaiteh che oggi vive a Borgo
CAVALESE. C’erano i forti keniani alla Marcialonga Coop di ieri, ma alla fine hanno vinto un gambiano, pardon un valsuganotto, Ousman Jaiteh, e una ruandese, Clementine Mukandanga.
Il tempo ha retto e così la “Running” è stata un successo, a dispetto di quelli che all’ultimo l’hanno disertata: sono partiti in 1300 degli oltre 1500 iscritti. Divertente dal primo all’ultimo metro, e a dirlo sono tanto i protagonisti quanto gli amatori, la Marcialonga Coop ha tenuto banco da Moena a Cavalese per 26 chilometri e, come per la gara invernale, il lungo serpentone di runners ha attraversato i vari paesi di Fiemme tra un’ala di pubblico.
A monopolizzare l’attenzione un gruppetto di atleti africani, e non c’era dubbio che il podio fosse alla loro portata. Sono stati loro a gestire la corsa davanti, con Simone Gobbo primo ed unico europeo a resistere al ritmo indiavolato. I sei africani sono stati tutti assieme fino dopo Forno, vale a dire per i primi sette km, poi piano piano il gruppetto si è sfaldato. Geoffrey Githuku e Simone Gobbo alle porte di Predazzo hanno rallentato perdendo qualche metro, davanti a dettar legge John Kiprop Kosgei, Ngeno Daniel Kipkirui, Ousman Jaiteh e Kipkorir Kirui Erick. Un continuo alternarsi al comando poi a Lago di Tesero, dopo che Kosgei lo aveva beffato al traguardo volante Enervit, Ousman Jaiteh ha messo il turbo ed ha iniziato la sua fuga verso il successo.
Il valsuganotto - così ama definirsi il runner gambiano dopo essere fuggito dal suo paese, arrivato a Lampedusa e quindi a Borgo dove lavora - aveva provato due settimane fa il tracciato e sapeva che da Masi la gara cominciava ad impennare, e lui in salita sa bene come far girar le gambe. Non si è mai girato e dietro Erick faticava davvero a tenere il suo passo, di contro, dietro gli altri keniani erano più lontani e dunque il secondo posto poteva essere al sicuro. Nel finale Ousman Jaiteh ha messo nelle gambe tutte le energie residue, a Cavalese si è gustato gli applausi di una via Bronzetti davvero gremita, un po’ come viale Mendini d’inverno. Poi un urlo liberatorio e la Soreghina, alias Michela Delvai, insieme al presidente Angelo Corradini gli ha gettato al collo la corona d’alloro. Poi è crollato a terra e, ripreso fiato, ai cronisti sottolineava di essere trentino, anzi valsuganotto: bella storia di integrazione la sua. Il cronometro si è fermato dopo 1h23’04” per Jaiteh, che non è un tempo record, ma non è male vista la temperatura e soprattutto il fondo bagnato e le diverse pozze d’acqua dopo la pioggia della notte e della prima mattina.
Il keniano Erick si è presentato dopo 37” e dopo un convincente recupero e sorpasso ai danni di Kipkirui, terzo a 1’6” e in leggero anticipo su Kemoi e Kosgei, i due keniani del progetto Run2gether. Poi al sesto posto Simone Gobbo, primo europeo al traguardo e che, soddisfatto, si considera vincitore al pari di Jaiteh. C’era anche l’ironmen Alessandro Degasperi, alla fine 9° e primo dei tanti fiemmesi in gara, proprio davanti a Michele Vaia, suo conterraneo.
La gara femminile fin dal via ha dato indicazioni molto chiare. A Moena la ruandese Clementine Mukandanga è stata avvicinata dalla keniana Caroline Makandi Gitonga e hanno fatto gara a due, dietro cercava di mantenere a vista le due di testa la triestina, barese di origini, Teresa Montrone, tallonata da vicino da Maurizia Cunico ed Elena Casaro.
A Predazzo la Mukandanga ha pigiato sull’acceleratore, la Gitonga ha tenuto il proprio ritmo e li si è decisa la gara. La ruandese è arrivata sul traguardo di Cavalese tutta sola (1h32’03”), poi è letteralmente crollata a terra con crampi allo stomaco ed una carenza di zuccheri. La Gitonga ha centrato il secondo posto (1h33’08”) ma sul podio ci è salita anche la Montrone (1h37’26”); più lontane le altre, con Maurizia Cunico 4.a (1h40’52”).
C’erano anche le staffette, con le tre frazioni di 10, 8 e 8 km. Il Team Trentino Robinson con Lorenzo Busin, Francesco Ferrari e Bruno Debertolis ha avuto la meglio sul Team Vicenza Marathon.