Craft: «Finale scudetto, resta da fare la cosa più importante»
Coach Buscaglia carica la sua Dolomiti Energia: «Facciamolo, anche contro Venezia»
TRENTO. La tensione cresce piano piano. A più di 48 ore dalla palla a due di gara-1 della finale scudetto tra Reyer Venezia e Aquila Basket, giovedì a Trento erano già stati venduti 2.300 biglietti di gara-3 (in programma mercoledì prossimo al PalaTrento), quasi il massimo che abbonati e soci del Trust potessero accaparrarsi. Venerdì si apre la vendita libera e l’impressione è che i rimanenti tagliandi andranno esauriti in giornata.
La tensione cresce sul volto, nei gesti, nelle parole di coach Maurizio Buscaglia, condottiero di mille battaglie di questa Dolomiti Energia. Anche per lui questa finale scudetto è una prima volta. Più disteso pare il giovane playmaker dell’Ohio Aaron Craft, che una finale l’ha già giocata e vinta, quella della D-League 2014-2015. «Ero più giovane – spiega il 26enne di Findlay – adesso sono più esperto e forse apprezzo il raggiungimento di questa finale più di quanto non abbia fatto allora. In D-League, poi, si gioca in un modo completamente diverso e la serie era best of three. Nervosismo? Io sono teso per ogni partita, ma è solo giovedì, c’è ancora tempo. Venezia ha un sacco di veterani, difficile immaginare che siano più tesi di noi. Ma proverò a farli innervosire in campo. Non vedo l’ora di giocare, dopo una stagione come la nostra, nella quale siamo cresciuti fino a trovare la fiducia e la compattezza di gruppo che ci hanno portati fin qui, ci manca ancora qualcosa di importante da fare. Arriviamo a questa finale da sfavoriti, come ci è successo per tutta la stagione, e ci troviamo bene in questo ruolo».
«Aprire la serie è molto importante – dice invece coach Buscaglia – Dobbiamo avere la capacità di alzare il livello rispetto alla semifinale, di essere presenti in difesa e in attacco, di dare fastidio ad una squadra completa, lunga. Stiamo bene, abbiamo grandissima motivazione: del resto, è una finale. Ci stiamo preparando al meglio per mettere le nostre caratteristiche in campo. Il resto ce lo darà la lettura della partita». Coach Buscaglia sente l’avvicinarsi della sfida, ma la sente anche la città. «Percepisco grande carica da parte di tutte le persone, dei cittadini, delle istituzioni, del mondo Aquila Basket – dice – Percepisco la gioia con la quale tutti vogliono andare a fare l’impresa: basta associare le parole “finale” e “scudetto”. Se manca ancora qualcosa, basterà la palla a due per averlo». Ma l’avversario è di quelli tosti. «Venezia ha talento nei giocatori ma anche sistema, cioè li fa giocare assieme – spiega l’allenatore umbro – Ha profondità di roster e copertura di tutti i ruoli, è duttile, cambia pelle, senza perdere la capacità di giocare assieme, che è la caratteristica che ha accompagnato queste due squadre per tutta la stagione».
Esteban Batista uomo in più di Venezia, come ci ha detto il “vecchio” Tomas Ress l’altro giorno? «Sì, sono d’accordo – conviene Buscaglia – lavorandoci è arrivato nel suo momento migliore ai playoff, con così tanto peso, tecnica, struttura è stato un valore aggiunto». Ma con il Dustin Hogue mvp della serie di semifinale con l’Olimpia Milano, l’uruguagio troverà sicuramente pane per i suoi denti. «Quello lo troveranno tutti – avverte Buscaglia – siamo all’atto conclusivo. Dustin è stato molto bravo, perché se l’è vista con tanti giocatori di quel ruolo con caratteristiche diverse. Adesso si sta preparando ad affrontare i lunghi di Venezia».
Se a favore dell’Umana Reyer parla un roster profondissimo – «ma è una cosa alla quale non facciamo più caso, è da un mese e mezzo che giochiamo con squadra più attrezzate di noi», commenta Buscaglia – la Dolomiti Energia non teme confronti quando riesce ad alzare il ritmo del gioco. E questa sarà la chiave, anche in finale: «Noi abbiamo una base, una caratteristica – conclude l’allenatore della Dolomiti Energia – Lo abbiamo fatto con Sassari, lo abbiamo fatto con Milano, adesso dobbiamo farlo con Venezia».
Twitter: @mauridigiangiac
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