Coppa del mondo, ottimo bilancio per la Val di Fiemme

Val di fiemme. Proprio mentre allo stadio del salto di Predazzo si spegnevano i potenti fari che hanno illuminato la Coppa del mondo, il presidente Bruno Felicetti, il segretario generale Cristina...



Val di fiemme. Proprio mentre allo stadio del salto di Predazzo si spegnevano i potenti fari che hanno illuminato la Coppa del mondo, il presidente Bruno Felicetti, il segretario generale Cristina Bellante, il vicepresidente Mauro Dezulian e il presidente del comitato promozione sci Pietro De Godenz, assieme ai più stretti collaboratori, erano attorno ad un tavolo per un primo bilancio a caldo. Sul tavolo una bottiglia di Trento Doc, tante facce stanche ma visibilmente soddisfatte. Un successo su tutti i fronti era il commento corale. Gran lavoro per dieci giorni di gare, per i dirigenti ma soprattutto per i volontari, tanti dei quali hanno chiesto ferie per essere al proprio posto. Ecco la prima “sviolinata”, ma saliva davvero dal cuore, ovvero un grazie ai volontari, tanti collaudati e con le rughe in fronte ma anche diversi giovani, che si stanno inserendo nella complessa macchina organizzativa e si apprestano a quel ricambio generazionale che ci vuole dopo tre Mondiali. Molti infatti, in forza già dal 1991, per motivi di età chiedono il ricambio.

Il commento di De Godenz

De Godenz, nel doppio ruolo di politico e di “promotore”, sottolinea che senza i Comuni e la Provincia si farebbe ben poco, ma sono sforzi che danno impulso e visibilità non solo a tutta la Val di Fiemme, bensì a tutto il Trentino. Anche le strutture in generale, con il trampolino HS 135 sostituito all’ultimo dall’HS 104, hanno risposto in maniera adeguata, per non dire perfetta. De Godenz tiene a sottolineare che nella serata di saluto il Fis race director Walter Hofer, una persona notoriamente molto critica e pignola nei confronti di tutti gli organizzatori, ha detto testualmente: «Questo comitato è pronto, potrebbe già farle domani mattina le Olimpiadi».

C’è però un rammarico dal punto di vista “turistico”, se nel salto avesse vinto un polacco sarebbe stato un “bingo” sia per il folto pubblico presente che per la promozione fiemmese. Ma è comunque positivo che abbia vinto la Germania con Polonia e Austria sul podio.

Verso le Olimpiadi 2026

Il discorso non poteva non scivolare sul 2026. Dai tanti argomenti si evince che ci saranno degli aggiornamenti tecnici delle strutture, in particolare sui trampolini: bisogna intervenire, in ogni caso. Come ad esempio sulle parti in legno dei lanci e degli atterraggi, che andrebbero riviste. Questa è l’occasione per lo stadio del fondo di Lago di Tesero e per lo stadio del salto di Predazzo di essere pronti sì per le Olimpiadi, ma in un’ottica che va molto più in là, anche per le future Coppe del mondo. Fiemme era il centro di eccellenza del ’91 e lo è stato per trent’anni: «Dobbiamo programmare i prossimi trenta - afferma De Godenz in qualità di presedente del comitato promozione sci. - Questo dev’essere l’obiettivo per avere dei centri di riferimento per le Coppe del Mondo, per la Federazione, e soprattutto per tutti i ragazzini che devono essere il polmone e il punto di partenza per arrivare a grandi risultati. Aggiungerei anche Pinè e il centro di sci alpino Aloch della Val di Fassa, per essere il cuore dello sport non solo in Trentino ma in Italia».

Si parla delle Olimpiadi Milano Cortina ma la Val di Fiemme c’è? «Si, con i suoi trentatré eventi anche se ancora non ci sono le Dolomiti nel logo. E c’è già adesso, con le sue undici gare di Coppa del Mondo in due weekend».

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