Ciclismo: Trentin un capolavoro, Moser quasi
Trofeo Degasperi: primo e secondo posto per i due corridori trentini nella classica U23
BASSANO DEL GRAPPA. Bravi, bravissimi. Il superlativo è d'obbligo al trofeo Degasperi, che sul traguardo di Bassano incorona il "cannibale" Matteo Trentin e celebra il talento di Moreno Moser: il borghigiano è primo, il cembrano secondo. È il racconto di un'apoteosi.
Matteo e Moreno si sono fatti trovare pronti ad inizio gara quando è nata la fuga di 39 corridori che si è poi dimostrata vincente. Si sono gestiti, hanno attaccato al momento opportuno (a 7 km dall'arrivo) e si sono giocati il successo in uno sprint a due, che, come da pronostico, ha premiato il borghigiano. Nulla di così scontato, però, davanti ad Moreno da "otto pieno", che per poco non ha riportato in casa Moser quel trofeo conquistato 50 anni fa, nel 1961, dallo zio Enzo.
Riecco Trentin. Quello che, a fine marzo, aveva vinto alla Bolghera, poi al Gp del Pratomagno, al mitico Gp Liberazione e, la scorsa settimana, al Giro delle Pesche Nettarine. Poteva forse non vincere sulle strade di casa? No, non poteva.
Perché quando gambe e testa girano a meraviglia, quando la squadra lavora a fondo e ti porta in carrozza fino al momento "clou" della corsa e, dulcis in fundo, quando trovi nel decisivo finale di gara un compagno di avventura come Moreno Moser, non puoi non vincere.
Il 21enne borghigiano (22 anni ad agosto) era l'uomo da battere e si è dimostrato imbattibile, assieme a quel Moreno Moser, che, seppur tutt'altro che agevolato dal percorso di gara, ha chiarito definitivamente le idee a chi fosse in cerca di conferme sulla sua fame di vittoria e sul suo indiscusso talento.
I nostri hanno fatto la corsa, dall'inizio alla fine, e l'hanno vinta, riportando il trofeo del vincitore in Trentino a distanza di vent'anni dal successo di Gibo Simoni.
Dopo aver sfatato il "tabù" della Bolghera, Trentin ha rotto anche l'incantesimo del Degasperi. Lo ha fatto con una corsa perfetta, con i trentini grandi protagonisti, eccezion fatta per l'atteso Ignazio Moser, rimasto tagliato fuori dalla fuga nata appena dopo lo "start" da Trento, sulla salita dei Masetti, e costretto poi ad un'anonima resa ad una trentina di chilometri dall'arrivo, allor quando la direzione di corsa ha deciso di fermare il plotone, ormai staccato di oltre 6' dai 39 battistrada.
L'azione di giornata è stata innescata dai tanti corridori che volevano evitare l'altrimenti annunciata volata di gruppo. Tra di loro, oltre ai già citati Trentin e Moreno Moser, c'erano anche il giudicariese Patrick Facchini, uno dei più attivi e alla fine 25esimo su un traguardo non suo, così come Daniele Trentin (fratello di Matteo e meritevole di citazione per le sonore "menate" in testa al gruppo) e la coppia della Unico 1 Melchiori-Girardini.
La fuga (nella quale si sono infilati anche tre corridori della Zalf, tra i quali il tricolore Agostini) ha preso subito quota, sbacrando a Bassano dopo 90 km di gara con 3' su un gruppo ormai "spacciato", vista la presenza dei tanti "big" tra i battistrada.
Sul circuito finale di 16 km con lo strappo delle Cave (da ripetere cinque volte), ci hanno provato in solitaria prima il croato Blazevic, poi Andrea Di Corrado (Colpack), ma Trevigiani e Team Brilla hanno protamente chiuso.
Nel penultimo giro, Di Corrado è stato ripreso ed al comando sono rimasti in sette, tra cui i nostri Trentin e Moser. "Moserino" ha sfruttato i 600 metri di salita per fare il vuoto, seguito da Matteo, unico in grado di tenerne la ruota. Poi via a testa bassa fino all'arrivo, verso la volata per la vittoria: le braccia al cielo sono quelle di Trentin. A lui gloria ed applausi, da spartire con Moreno.