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Bocche cucite in casa gialloblù, mister Filippini contento

TRENTO. In casa gialloblù è il momento delle riflessioni e delle decisioni e, allora, le bocche restano cucite al termine della gara contro il Rezzato. L'umore nello spogliatoio bresciano è...



TRENTO. In casa gialloblù è il momento delle riflessioni e delle decisioni e, allora, le bocche restano cucite al termine della gara contro il Rezzato. L'umore nello spogliatoio bresciano è totalmente differente ed Emanuele Filippini, alla sua terza partita sulla panchina dell'ambiziosissima formazione lombarda, esce con un bel sorriso e si presta ben volentieri a rispondere alle domande dei cronisti. E, a chi gli chiede del Trento, risponde con grande sincerità che la compagine aquilotta non merita certamente l'attuale classifica.

«Abbiamo preparato la partita di oggi (ieri, ndr) - queste le parole di uno dei due gemelli più famosi d'Italia - ben sapendo che avremmo affrontato una squadra di qualità. Con qualche difficoltà, certo, ma comunque nella squadra gialloblù ci sono giocatori di un certo spessore. Ai ragazzi ho detto che, con giocando con intensità e determinazione, saremmo riusciti a portare a casa i tre punti perché qualche "problemino" in difesa i nostri avversari lo avevano. La serie D è un campionato difficile e questo raggruppamento, lo dico senza paura di essere smentito, è il più difficile della categoria: insomma di partite vinte in partenza non c'è nemmeno una».

Il Rezzato ha fatto vedere di essere formazione di spessore e, dopo qualche battuta a vuoto (leggasi la sconfitta interna contro lo Scanzorosciate, che è costata il posto al suo predecessore Quaresmini, ndr), sembra aver trovato il "passo" giusto. «Ho a disposizione un gruppo di grande qualità e con tante alternative - conclude Filippini - e tutti si sono messi a disposizione. Siamo contenti di come stanno andando le cose ma, ovviamente, c'è ancora parecchio da migliorare». Qualcuno gli chiede: «E se oggi (ieri, ndr) avesse fatto un piacere anche a suo fratello Antonio». Emanuele Filippini sorride, saluta e se ne va.













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