Bertagnolli vuole giocare in casa
In Italia anche le Paralimpiadi. Il 20enne di Cavalese ha raggiunto Losanna dall’Irlanda, dove sta lavorando e studiando l’inglese, per fare parte della spedizione azzurra vincente: «Speriamo che questi sette anni passino in fretta, l’idea dei Giochi in casa mi mette i brividi»
Un’emozione grandissima e uno «speriamo che sette anni passino in fretta», che ripete di continuo. Giacomo Bertagnolli, pluricampione paralimpico e mondiale di sci alpino, era a Losanna con la delegazione italiana e, al momento, del “Yes, you can” pronunciato dal Cio si è emozionato. Quella di Milano Cortina del 2026 sarà anche la “sua” Olimpiade, il sogno di una vita per qualsiasi atleta, ovvero disputare una manifestazione a cinque cerchi nel proprio paese.
La gara più bella
«È vero - spiega, esprimendo tutta la sua gioia -, prima ci saranno le Paralimpiadi di Tokio nel 2022, i Mondiali, le Coppe del Mondo, ma pensare di affrontare “La”, con la “elle” maiuscola, manifestazione più importante di tutto a pochi chilometri da casa (Bertagnolli è di Cavalese) e su piste che hanno fatto la storia dello sci alpino, beh… mi mette i brividi. Diciamo che ho sette anni di tempo per migliorarmi ulteriormente e arrivare al 2026 ancora più forte».
In Irlanda a lavorare
Per arrivare a Losanna è partito da Cork, nel sud dell’Irlanda, dove si è trasferito da qualche mese e dove resterà sino ad inizio agosto: lavora in una palestra come “tuttofare”, sta perfezionando il suo inglese («sono stato il primo italiano ad essere intervistato dall’Olympic Channel dopo la proclamazione: me la sono cavata benino» racconta divertito) e, ovviamente si allena, praticando le arti marziali. A Losanna sul palco è salito dopo l’annuncio per festeggiare assieme agli altri, mentre la “voce” paralimpica era stata portata da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico e da Francesca Porcellato, atleta capace di vincere titoli ai Giochi Paralmpici invernali ed estivi.
«Siamo stati imbattibili»
«Confesso che mi sarebbe piaciuto parlare alla platea - racconta Bertagnolli - ma Pancalli e Porcellato sono stati, ovviamente, bravissimi. Prima dell’ufficialità c’era un bel po’ di preoccupazione, dovuta al fatto che l’italia aveva ospitato le Olimpiadi nel 2006, dunque abbastanza recentemente, mentre la Svezia erano otto anni che ci “provava” senza riuscirci. Devo dire che la nostra presentazione è stata super, il video assolutamente emozionante e poi al solo pensiero delle premiazioni in piazza Duomo, la cerimonia d’apertura nello stadio a Milano, quella di chiusura all’Arena di Verona: imbattibili, eravamo imbattibili! La sera abbiamo fatto una gran festa ed eravamo tutti al settimo cielo».
I progetti di Jack
Milano Cortina 2026 è già nella testa di Bertagnolli, anche se prima… «Prima ci saranno tantissime gare, ovviamente - conclude - a partire dalla prossima Coppa del Mondo, che prenderà il via a gennaio 2020. Le gare in programma saranno 20 e parteciperò a tutte con l’obiettivo di vincere il trofeo generale e le coppe di specialità. Nel 2021 ci saranno anche i Mondiali (a Cortina, guarda caso), poi le Olimpiadi di Tokio e via con altre Coppe del Mondo, altri due Mondiali ma mi dedicherò anche ad alcuni progetti: voglio combattere perché gli atleti Paralimpici possano entrare a far parte dei corpi militari, cosa che invece ora non avviene. Adesso torno in modalità “presente” ma sognare già in previsione del 2026, quando avrò 27 anni, non costa nulla».
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