TRENTO. E' stata la paura a paralizzare al Bitumcalor, bloccandolo nella rincorsa di una vittoria che è stata certa per tre frazioni. Nella quarta l'Aquila ha semplicemente smesso di giocare a basket (come ha affermato coach Buscaglia nel post partita) subendo un parziale di 28 a 6 che ha vanificato tutto quanto era stato fatto di buono. Paradossalmente quella con Recanati, era stata una delle miglior partite giocate da un Bitumcalor che per la prima volta aveva difeso quasi alla pefezione. Il motivo del blak out? «Un suicidio, è il parere del dg Trainotti, causato sia dall'insicurezza che dall'aver creduto nella vittoria troppo presto. E nel momento chiave ha prevalso la paura di perdere tutto. Grazie a cinque mesi super siamo passati dalla rincorsa delle posizioni di vertice, a squadra sulla quale fare la corsa. L'incapacità è stata quella di gestire a livello mentale questo nuovo ruolo fino fino alla ridefinizione dell'identità di squadra. Nell'ultimo quarto ha prevalso la paura di perdere tutto.»
Una situazione che per Trainotti non ha responsabilità individuali:«Il lavoro di squadra accomuna la responsabilità di coach e giocatori e direi che che sia molto buono. Quello che dobbiamo acquisire è la reciproca fiducia per arrivare alla vittoria.»
Ma se sabato sera tutto era perduto, ventiquattro ore dopo il quadro è radicalmente cambiato a favore del Bitumcalor. Perugia infatti è caduta nella trappola Trieste ed è stata sconfitta dalla formazione giuliana. Ma il risultato che interessa di più è quello di Castelletto dove i padroni di casa hanno battuto Omegna. Quindi a tre giornate dalla fine della regolar season se Perugia e Brescia sono matematicamente certe della qualificazione, è quasi sicuro il terzo posto di Perugia; ma è del tutto in gioco il quarto posto con Bitumcalor, Omegna e Treviglio alla pari a 34 punti. Si riapre quindi, la corsa playoff del Bitumcalor ora più che mai artefice del proprio futuro a partire da domenica a Pavia.