Alto Adige, un punto val bene i playoff
Ma lo scialbo pareggio nell’ «amichevole» contro la Tritium viene contestato dai tifosi sugli spalti a suon di fischi
BOLZANO. Tutto come previsto. Alto Adige e Tritium decidono di non farsi del male nell'ultima giornata di campionato, raggiungendo con un punticino per uno i rispettivi obiettivi: i biancorossi i playoff, i lombardi i playout.
Uno 0-0 annunciato quello del Druso, che lo sparuto pubblico di viale Trieste non ha gradito subissando di fischi lo spettacolo, si fa per dire, mostrato dai 22 sul terreno di gioco. Comprensibile la reazione di chi ha pagato il biglietto convinto di andare ad assistere ad uno scontro agonistico fra contendenti che si giocavano una stagione in novanta minuti, difficile, comunque, andare a condannare due squadre che per ragioni di classifica auspicavano un pareggio per coronare gli sforzi di nove mesi.
Lo 0-0 maturato in una gara quasi...amichevole permette agli uomini di Vecchi di issarsi al quarto posto nella graduatoria finale, forse non il massimo possibile guardando a come stavano le cose un mese fa, un’ autentica impresa se andiamo indietro col tempo, a quei progetti estivi che parlavano di salvezza tranquilla. Parlare di miracolo è forse eccessivo, certo è che poco ci manca viste le premesse e la concorrenza che il campionato proponeva. Un lavoro eccellente firmato da tutte le componenti che compongono una società, partendo dallo staff tecnico ed i giocatori, per arrivare al diesse e i dirigenti.
Piazzi ha azzeccato parecchio, se non tutto, nella campagna estiva: dalla scelta di un allenatore giovane ma già vincente, alla conferma di un gruppo storico che ha garantito continuità ed unione oltre a certi valori tecnici. Il diesse trentino ha imparato molto dall'anno dell'infausta retrocessione maturata a Ravenna, la scelta dei giovani è stato il suo fiore all’occhiello nella campagna di rafforzamento. Dopo Iacobucci è giunto a Bolzano un altro giovane portiere di sicuro valore, Marcone, centrocampisti talentuosi e già pronti per la categoria come Bertoni e Branca, attaccanti pieni di prospettive come Thiam, Maritato, Pasi e via dicendo. Senza dimenticare il tassello d'un uomo non vecchio ma d'esperienza come Bassoli, che ha messo il lucchetto alla difesa. Se proprio si vuole andare a cercare il pelo nell'uovo, si può dire che l'attaccante arrivato a gennaio, Testardi, non si è ancora espresso al massimo, i playoff, però, sono l'occasione per provare ad invertire la tendenza. Mister Vecchi ha costruito un capolavoro nel lavoro di tutti i giorni: un gruppo solido e unito, che ha sempre giocato con personalità e identità dall'inizio, in cui ognuno si è sentito importante e lo ha dimostrato quando è stato chiamato in causa. Non ci stupirebbe vederlo in B l'anno prossimo se non dovesse arrivarci con l'Alto Adige: se lo meriterebbe.
La società ha fatto il suo con la consueta serietà e solidità. A Bolzano si viene a giocare volentieri perchè ci si allena senza pressioni e perchè ti pagano lo stipendio regolarmente: non una cosa da poco, nel calcio attuale. Ora arriva il bello, una parentesi playoff da vivere con serenità ed entusiasmo, cercando di compiere, in quel caso sarebbe un miracolo veramente, il salto verso la B con altre quattro imprese. Le prime sono in programma contro il Carpi che avrà la possibilità di pareggiare entrambe le gare per garantirsi la qualificazione. Un vantaggio di cui tener conto ma non impossibile da ribaltare tenuto presente che nella stagione regolare gli emiliani hanno perso entrambe le sfide contro l'Alto Adige. Playoff che hanno sempre detto male nel passato alla società biancorossa, ma eravamo in C2 e stiamo parlando di tanti anni fa. E poi le statistiche sono fatte per essere smentite, provarci sarà il minimo ma questo gruppo ha la possibilità per riuscirci.