Gli ultimi due giorni sono rimasti nelle gambe a tanti per cui niente battaglia per la fuga questa volta. Eravamo già pronti a controllare la situazione perché volevamo portare Ackermann in volata. Non avremmo lasciato andare via più di sei corridori.

Pronti-via e se ne sono andati in tre, uno dei quali dopo qualche chilometro si è rialzato ed è tornato in gruppo. Il tutto ci ha reso le cose più facili. Abbiamo cominciato per primi a tirare, me ne sono occupato io stesso, poi è arrivato a darmi una mano un corridore della Groupama-Fdj, che puntava alla tappa con Demare. A poco più di 100 chilometri dall’arrivo è arrivata anche la Lotto Soudal a scandire il ritmo. Quando il vantaggio è sceso sotto i due minuti e mancavano ancora 40 chilometri all’arrivo, ho smesso di tirare. Per me, quindi, compito esaurito. Dopo aver raccolto manicotti e smanicati di alcuni miei compagni di squadra e averli riportati all’ammiraglia, sono tornato in gruppo con qualche gel da dare a loro. Sono rimasto in coda al plotone fino a 15 km dall’arrivo e, quando la velocità è aumentata ulteriormente, mi sono defilato e sono andato tranquillo fino al traguardo. Un’occasione da sfruttare per tirare un po’ il fiato e sarà così anche nella crono di oggi: obiettivo cercare di portarla a termine con il minor dispendio di energie possibile. Poi ci sarà la giornata di riposo. Ackermann si è classificato terzo questa volta: avendo già vinto due tappe, ci si aspetta una vittoria ad ogni volata, ma non va sempre come si vuole e bisogna fare i conti anche con gli altri. All’arrivo c’era mia figlia che è venuta a trovarmi insieme ai miei genitori per cui oggi ho corso con un pensiero in più e con la mente sorridente sapendo quello che mi aspettava una volta arrivato al bus della squadra.

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