Addio a Strenghetto, “gigante” del motociclismo italiano

Trento. Con Iolao Strenghetto, scomparso ieri a 93 anni, se ne va un “gigante” del motociclismo italiano, ma anche il pilota trentino più titolato. Di origine venete, arrivò a Trento grazie ad un’intu...



Trento. Con Iolao Strenghetto, scomparso ieri a 93 anni, se ne va un “gigante” del motociclismo italiano, ma anche il pilota trentino più titolato. Di origine venete, arrivò a Trento grazie ad un’intuizione del suo primo datore di lavoro, il rappresentante della Caproni per il Veneto, che lo segnalò alla casa madre per le sue spiccate capacità di guida. Infatti il suo primo impiego fu quello di collaudatore del Capriolo 75 cc e da qui il passo ad entrare nella squadre corse della Caproni fu breve.

«Strenghetto è stato portacolori del Moto Club Trento ed era ancora nostro socio – ricorda commosso Bruno Garzetti, attuale presidente del Moto Club – ma la sua carriera di campione agli albori del motociclismo è da raccontare».

Le date si susseguono una dopo l’altra. Il primo successo è del 1955 con il titolo di campione italiano di corsa in salita. Nel ‘59 arrivò il primo successo nella Sei Giorni Internazionale in Cecoslovacchia, una manifestazione itinerante che Strenghetto vincerà anche nel 1958, nel 1960 e nel 1961. La squadra corse della Caproni era composta da 11 piloti e si contendeva i titoli italiani con quella della Laverda, sempre nei 75 cc di cilindrata. Da ricordare anche la sua partecipazione al Circuito Buonarroti di Trento, che si snodava tra Corso Buonarroti, Piazza General Cantore, Corso Alpini, Via Pedrotti, Lung’Adige e nuovamente Corso Buonarroti con arrivo all’altezza dell’attuale cinema Astra. «Strenghtetto ha corso fino al 1961 e quando ha smesso si messo a vendere automobili, con la prima sede della Bmw in Via Grazioli, restando sempre vicino al mondo motociclistico», conclude Garzetti. D.P.

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