calcio

A Gianluca Vialli il premio “Cuor di leone”

Premiato anche il portiere Gianluca Vicario che da marzo ospita una famiglia ucraina (foto da Ussi: Claudio Villa/Getty Images)



FIRENZE. E' stato assegnato a Gianluca Vialli, capodelegazione della Nazionale, il premio internazionale "Cuor di leone", istituito da Stelle nello sport e Ussi (Unione stampa sportiva italiana) per ricordare la figura del giornalista sportivo e dirigente della Federvolley Gian Luigi Corti.

La premiazione è avvenuta ieri nell'Aula Magna di Coverciano alla presenza, oltreché dello stesso Vialli e del ct Roberto Mancini, del presidente di Stelle nello sport e figlio di Gian Luigi, Michele Corti, e del presidente dell'Ussi Gianfranco Coppola.

“Passione, impegno, generosità e voglia di non mollare mai – sottolinea Filippo Grassia – sono le caratteristiche che hanno contraddistinto Gian Luigi Corti, insieme a quei sogni che ne hanno sempre permeato gli orizzonti nello sport come nella vita. Queste caratteristiche ispirano la nascita del Premio “Un Cuore da Leone“, per consegnare un particolare riconoscimento a chi non si arrende di fronte alle salite – anche quelle più dure – e che intravede sempre la possibilità di vincere una nuova sfida”.

Nel 2020 la Giuria ha esaminato e votato le “storie” di Gianluca Vialli, Monica Contrafatto, Gianmarco Tamberi, Vanessa Ferrari, Gregorio Paltrinieri e Viviana Bottaro. Sul gradino più alto del podio è salito proprio Vialli.

Mentre il premio 'Costruiamo gentilezza', nato dalla collaborazione fra Ussi Toscana e Associazione 'Cor et Amor' è stato consegnato al portiere dell'Empoli Gianluca Vicario, alla prima convocazione in Nazionale. Vicario si è contraddistinto per un gesto di grande umanità: dallo scorso marzo ospita nella sua casa di Udine una famiglia ucraina di Dnipro, mamma e figlio, in fuga dalla guerra: ''Stanno cominciando ad ambientarsi, Milan adesso ha iniziato la prima media e si è perfettamente integrato, andare a scuola lo sta distraendo dalla tragedia che ha vissuto. La sua felicità è la mia felicità'' ha detto il portiere visibilmente commosso.













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona