50 anni fa l’impresa dolomitica di michelotto
Compie cinquant’anni la vittoria di Claudio Michelotto nel tappone dolomitico del Giro d’Italia del 1969.Si corre il 6 giugno. Si arriva a Cavalese. Il giorno prima la tappa che avrebbe dovuto...
Compie cinquant’anni la vittoria di Claudio Michelotto nel tappone dolomitico del Giro d’Italia del 1969.
Si corre il 6 giugno. Si arriva a Cavalese. Il giorno prima la tappa che avrebbe dovuto concludersi in cima alla Marmolada era stata annullata per le cattive condizioni meteo. Si risale in sella quarantotto ore dopo l’arrivo di Folgaria dove si era assistito al successo di Italo Zilioli con una manciata di secondi di vantaggio su Felice Gimondi, saldamente al comando della classifica generale. Alle spalle dei primi due aveva concluso Claudio Michelotto. Condizione in crescita per il trentino, che faceva ben sperare per i tapponi di montagna.
Annullato il primo, il secondo è dominato dal capitano in maglia Max Meyer. Una prova maiuscola per il trentino di Roverè della Luna. Prima dell’arrivo a Cavalese, affronta e scala cinque colli: Campolongo, Gardena, Sella, Costalunga e Lavazè prima della picchiata verso il fondovalle.
Michelotto punta al successo di giornata e a vestirsi di rosa per la prima volta nella sua carriera, che lo ha visto brillare su molti traguardi sia delle corse di un giorno che delle gare a tappe. Vince la tappa ma Gimondi resiste. Chiude alle spalle del vincitore con un distacco di poco inferiore ai due minuti. Michelotto è comunque soddisfatto per aver vinto sulle strade di casa e davanti ai suoi tifosi, che si erano dati appuntamento sui tornanti dei passi e sul rettilineo di arrivo. Tutti lì per sostenere “il Claudio” impegnato in una delle giornate più belle e di maggiore intensità emotiva della sua storia sportiva.
Dopo Cavalese mancano due arrivi alla conclusione di Milano. Il primo è ancora in Trentino, a Folgarida. Sotto un acquazzone spunta la maglia iridata di Vittorio Adorni. È il preludio all’arcobaleno che riaccoglie il sole dopo le gocce di pioggia e che anticipa la pioggia di bollicine per uno spumeggiante finale di tappa.
Michelotto, in Val di Sole, conclude oltre i primi dieci e scivola a 3 minuti e 35 secondi da Gimondi, ormai certo di avere vinto il suo secondo Giro d’Italia dopo quello del 1967.
A Milano, Attilio Benfatto anticipa Ercole Gualazzini, Franco Bitossi e Marino Basso. Gimondi vince il Giro. Michelotto è secondo e indossa la maglia verde di miglior scalatore. Completa il podio Italo Zilioli. Aldo Moser chiude settimo, il suo secondo miglior risultato di sempre al Giro dopo il quinto posto del 1956.
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