È bufera sui trampolini di Predazzo

Dopo l’annuncio del referendum sul nuovo HS66 si è dimesso Roberto Brigadoi (Dolomitica). E domenica niente gare


di Maurizio Di Giangiacomo


PREDAZZO. Il sindaco di Predazzo, Maria Bosin, e la sua maggioranza vogliono indire un referendum sulla realizzazione del nuovo trampolino HS66 allo stadio del salto “Dalben”.

La notizia l’ha anticipata proprio il Trentino, due settimane fa. E anche il presidente dell’Us Dolomitica, Roberto Brigadoi, l’ha letta sul nostro giornale. Altro che lesa maestà: la società predazzana, infatti, è da sempre l’autentico “motore” di salto speciale e combinata nordica, nella nostra provincia e non solo.

A Brigadoi è andato il sangue alla testa, quindici giorni dopo la rabbia non è ancora sbollita: «Non si può lavorare per anni e anni e poi trovarsi di fronte ad una situazione del genere: un’amministrazione comunale che non sa porre rimedio ad un problema come questo e un sindaco che, prima di assumere una decisione del genere, non si degna nemmeno d’interpellarci. Io ho rimesso il mandato, il direttivo della Dolomitica ha congelato le mie dimissioni, ma il volontario Brigadoi non c’è più».

E le conseguenze si toccano con mano: è stata infatti annullata la gara del circuito Nazionale Giovani in programma domenica e Predazzo. Il trampolino HS66 va rinnovato, ma è ancora agibile. Quindi, una ripicca? «L’annullamento è dettato dall’impossibilità di far fronte alle dimissioni del presidente Brigadoi, che per noi è una figura importantissima – dice il segretario della Dolomitica, Alberto Bucci – La nostra associazione sportiva sta cercando d’individuare la strada da percorrere per arrivare alla realizzazione del nuovo trampolino». Ma il problema non è tanto la costruzione – il contributo provinciale sarebbe del 95% – quanto la gestione. «I costi non sono quelli indicati dal sindaco», replica Bucci.

E il sindaco, cosa dice? «Noi siamo sbigottiti dalla presa di posizione della Dolomitica: non abbiamo mai detto no al trampolino. Riteniamo solo che fosse il momento opportuno per confrontarci con la popolazione, anche nel corso di alcuni incontri – dice il primo cittadino – È una struttura che pesa sulle casse comunali, le spese di gestione complessive sono di 200 mila euro l’anno. In questi ultimi tre anni l’80% dei costi sono stati sostenuti dalla Provincia, in base ad un accordo di programma, ma ora l’accordo scade. E se è vero che il nostro centro del salto è il migliore d’Italia, non è possibile che a farsene carico debba essere il Comune di Predazzo da solo».

@mauridigiangiac

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