CASTEL IVANO 

«Il Comune ora vive alla giornata» 

Opposizioni critiche: «Non vediamo nessuna nuova progettazione»


di Marika Caumo


CASTEL IVANO. «Nessuna novità, nessuna lungimiranza. A due anni dalla fusione i cittadini si aspettavano qualcosa di più». A parlare sono i consiglieri di minoranza Ezio Tessaro, Renzo Sandri e Silvano Tomaselli che, in vista del consiglio comunale convocato per domani alle 20, manifestano la loro delusione. In mano le voci del bilancio 2018 che sarà portato all'approvazione dell'aula.

«Esauriti i lavori programmati da tempo, non c'è nulla in prospettiva, nessuna progettazione su qualcosa di nuovo», spiega Tomaselli. «Si va avanti alla giornata, con l'ordinario. Vorremmo un Comune più vivace e più presente, serve un sindaco a tempo pieno in un paese che per abitanti è il secondo della Bassa Valsugana. Altrimenti è impossibile seguire tutto», precisa Tessaro.

Sandri punta il dito sulle priorità: «Finanziano la strada e l'elettrificazione di Primaluna, che non erano prioritarie, ma in bilancio non c'è nulla sul Monte Lefre, nessun progetto per portarvi l'acqua ne eventualmente la luce. Non c'è un piano urbanistico generale per il nuovo comune, non c'è un piano di viabilità: queste sono le priorità. Per quattro comuni che si uniscono questi piani sono fondamentali e bisognava cominciare a lavorarci da subito, affidando l'incarico ad un professionista e nominando un assessore all'urbanistica». E aggiunge: «La nostra idea era che in questi tre, quattro anni bisognava porre le basi per il futuro, decidere le aree residenziali, produttive, il piano di recupero dei centri storici». Tessaro chiede anche perché non sono previsti incentivi per chi abbellisce la propria casa e le pertinenze, come accade in altri paesi, e cosa ha intenzione di fare l'amministrazione in merito alla petizione sottoscritta da 250 persone per la realizzazione, tra la sede municipale e la nuova sede dell'Apsp, di un'area verde, un parcheggio ed una struttura usufruibile dalle associazioni del paese. Richieste che, insieme ad altre, sono state inserite in altrettante interrogazioni che verranno discusse giovedì in consiglio. «La fusione deve portare valore aggiunto, tutti devono sentirsi una comunità. Non vogliamo fare i polemici ma portare avanti gli interessi del Comune e notiamo che l'amministrazione non è aperta al confronto, a dialogare con noi e condividere priorità e progetti», prosegue Sandri. Dalle minoranze anche l'impressione di uno sbilanciamento degli investimenti verso l'ex CFomune di Spera, con grosse opere tra cui marciapiede, strada ed elettrificazione in Primaluna e il ramale dell'acquedotto. «In bilancio ci sono poi 59mila euro per la manutenzione del vecchio acquedotto del Lefre, che non servono perché acqua è poca e non potabile. Si può accordarsi con Pieve o con il consorzio di Rava ma prima serve un incarico, un progetto, per poter chiedere i finanziamenti. E qua non c'è nulla«, concludono i tre consiglieri, chiedendo, infine, che la strada sul Lefre venga tenuta sempre aperta e in sicurezza fino al Rifugio.









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