Chiara Costazza: «Il podio è lontano, ma voglio dimostrare quello che valgo»
La slalomista fassana in gara giovedì notte e all’alba di venerdì: «Spero d’indovinare la gara giusta»
Venerdì, vento permettendo, Chiara Costazza aprirà il cancelletto sulla sua quarta Olimpiade, schierata assieme all’altoatesina Manuela Mölgg e a Irene Curtoni nello slalom speciale femminile: la prima manche prenderà il via alle 2 di notte, mentre la seconda avrà inizio alle 5.15. Difficile parlare di medaglie: il vero obiettivo della fassana è quello di riuscire a inanellare due manche di livello e un piazzamento di prestigio, come quello centrato a Flachau (dove fu sesta) il 9 gennaio scorso, senza dimenticare l’ottavo posto d’inizio stagione a Killington, il 12esimo posto nello slalom di Kranjska Gora (7 gennaio) e il doppio nono posto nei due city event di Oslo (1 gennaio) e Stoccolma (30 gennaio).
Lo slalom femminile era in programma mercoledì, poi rinviato a causa del vento che finora ha letteralmente sconvolto il calendario dello sci alpino. Si gareggerà sulla pista di YongPyong, nella medesima giornata in cui maschi saranno impegnati a Jeongseong nel superG. «Speriamo sia la volta buona – spiega Chiara dalla Corea – Le previsioni dicono che il vento dovrebbe calare. I rinvii sono massacranti, soprattutto a livello mentale. È la gara più importante della stagione ed è normale che ci sia un po’ di tensione».
La 33enne di Pozza di Fassa è alla sua quarta partecipazione olimpica e, finora, ha nell’ottavo posto conquistato a Torino 2006 il miglior risultato nella rassegna a cinque cerchi. A Vancouver nel 2010 e a Sochi nel 2014 uscì nella seconda manche. Come ha trovato la località e la pista olimpica? «Qui è bellissimo, mi sono trovata bene – replica la trentina delle Fiamme Oro – La pista mi piace, anche se nei primi giorni abbiamo fatto un po’ di fatica ad adattarci alla neve. Prova dopo prova, test dopo test, siamo riusciti a trovare il giusto set-up. Mi sento pronta per la gara».
La favorita d'obbligo è l’americana Mikaela Shiffrin, nonostante le tre uscite di pista collezionate nelle ultime gare prima delle Olimpiadi (superG di Cortina, gigante di Plan de Corones e slalom di Lenzerheide, dove fu settima in gigante). «Sono convinta che tornerà a dominare la scena e a rifilare secondi di distacco a tutte qui ai Giochi, perché Mikaela è un vero e proprio fenomeno» commenta Chiara, che poi parla delle sue ambizioni. «Alle Olimpiadi contano solo le medaglie, ma ammetto che il podio è un obiettivo forse troppo ambizioso – spiega la fassana, che in Coppa del Mondo sul podio ci salì due volte nel 2007, prima del grave infortunio al tendine d’Achille (terza a Reiteralm e vittoriosa a Lienz) – Al tempo stesso, so di star bene, so quello che valgo e posso valere. In stagione ho ottenuto qualche bel piazzamento, ma mi è mancata un po’ di continuità. Si tratta d’indovinare la gara giusta, di riuscire a fare due manche di alto livello, cosa che spesso mi riesce in allenamento. Il vero obiettivo è questo: riuscire a dimostrare il mio reale valore. Riuscirci significherebbe raggiungere un bel risultato».
In attesa della sua gara, tra un allenamento e l’altro, Chiara ha avuto modo di godersi anche l’atmosfera olimpica. «La vita nel villaggio olimpico è bella. Ognuno ha i propri ritmi, i propri programmi ed è bello vedere come ognuno si prepara per raggiungere un obiettivo che ci accomuna tutti, la medaglia. Mi sento fortunata a essere qui e cerco di vivere questa esperienza al 100%».
Per Chiara si tratta della quarta partecipazione olimpica. C’è qualche differenza rispetto alle precedenti? «Sono tutte esperienze indimenticabili – conclude – Rispetto al passato, sto riuscendo a godermi molto di più tutto quello che ruota attorno a un’Olimpiade, senza perdere di vista il mio obiettivo: sono concentrata e voglio fare del mio meglio».
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