Montagna

Sopravvissuto alla valanga sulle Pale: “Ho visto la nuvola di neve venirci addosso"

Il racconto di Giovanni Zilio, il 32enne padovano che il 14 febbraio, assieme a un'amica vicentina di 27 anni, è stato investito dalla slavina lungo il canale dei Bureloni. La ragazza è ricoverata in terapia intensiva al S.Chiara

 



TRENTO. «Siamo vivi, tanta paura, ma siamo vivi. Ho visto la "nuvola" di neve investirci e siamo stati trascinati per 200 metri». È questo il racconto – raccolto dal Gazzettino – di Giovanni Zilio, 32enne padovano, che ieri, 14 febbraio, assieme a un'amica vicentina di 27 anni, M.F., è stato travolto dalla slavina che si è staccata nella tarda mattinata nel gruppo delle Pale di San Martino lungo il canale dei Bureloni. 

La donna è ricoverata in condizioni gravissime all'ospedale Santa Chiara di Trento, dopo essere stata travolta da una valanga nel gruppo delle Pale di San Martino. La coppia è stata travolta da una valanga con un fronte di circa 20 metri e uno sviluppo di almeno 450 metri, quando erano le 12.15 circa. A quell'ora, infatti, è arrivata al 112 la chiamata da parte di un gruppo di scialpinisti canadesi che agli operatori della centrale unica dell'emergenza ha riferito di aver assistito al distacco e di avere la certezza di aver visto poco prima in zona alcune persone.

Un'indicazione provvidenziale per permettere ai soccorritori di recuperare la coppia veneta: dalla centrale unica è subito partita la richiesta di intervento di due elicotteri dei vigili del fuoco permanenti, dato che ancora non si sapeva quante persone potessero essere rimaste sepolte.

Fortunatamente una volta in quota gli operatori - in azione il personale delle stazioni di San Martino di Castrozza, Primiero, Caoria, Moena e Val di Fiemme del Soccorso Alpino e gli uomini del Soccorso alpino della guardia di finanza della stazione di passo Rolle, coordinata dal maresciallo Riccardo Manfredi - hanno subito individuato il trentaduenne padovano, che era riuscito a rimanere sopra la massa nevosa. Le sue indicazioni sono state decisive per permettere un rapido recupero della ventiseienne che purtroppo, invece, si trovava da lunghissimi istanti sepolta.

Entrambi in ipotermia sono stati trasferiti al Santa Chiara: il trentaduenne dopo essere stato sottoposto alle cure necessarie in pronto soccorso è stato affidato ai reparti ordinari mentre la ventiseienne, rimasta sempre priva di sensi anche dopo essere stata recuperata, si trova ora in terapia intensiva: le sue condizioni sono molto gravi anche se stando ai primi accertamenti non avrebbe subito traumi importanti.













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