il caso

Quasi 6mila firme per la petizione trentina per “bandire l’ideologia gender dalle scuole”

Il testo e le firme sono state consegnate dall’associazione Pro vita al presidente Kaswalder



TRENTO. Il portavoce dall'associazione Pro vita e famiglia onlus, Luca Poli, ha consegnato oggi 27 aprile al presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, una petizione popolare in cui si chiede alle forze politiche locali e all'assessore provinciale all'istruzione, Mirko Bisesti, la promozione di un disegno di legge provinciale "sulla libertà educativa", allo scopo di mettere al bando "l'ideologia gender dalle scuole".

La petizione - informa una nota - è corredata da 5.942 sottoscrizioni.

A quanto riferito Poli, la petizione contesta il concetto di "identità di genere fluida", che veicolerebbe "un'antropologia dannosa per il sano sviluppo psico-fisico dei giovani".

La petizione è stata stimolata - ha detto oggi Poli - dalla conferenza con cui l'Istituto comprensivo Alta Vallagarina ha voluto proporre (lo scorso novembre al Muse) quello che ai firmatari appare come "l'ennesimo tentativo di indottrinamento Lgbtqia+ di ragazzi e bambini anche giovanissimi".

La petizione contesta "il concetto antiscientifico di identità di genere fluida", che veicolerebbe "un'antropologia dannosa per il sano sviluppo psico-fisico dei giovani".

Si chiede quindi la promozione di un disegno di legge provinciale "sulla libertà educativa, che bandisca l'ideologia gender dalle scuole".

Una mossa che farà certamente discutere.













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