L’allarme dei presidi: “Studenti in presenza, il rischio è che nelle zone rosse siano di più che in quelle gialle o arancioni. Vaccino anche per i ragazzi”
Il presidente Giannelli chiede chiarezza al Ministero anche sui bambini disabili: “Una circolare invita anche altri studenti ad andare a scuola in presenza per non farli stare da soli, ma non ci sono regole su quanti debbano essere e se è obbligatorio”
LEGGI ANCHE: La circolare ambigua che semina il panico negli istituti
ROMA. Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla situazione nelle zone rosse. “Non è chiaro quanti studenti si possano ammettere a scuola nelle regioni rosse perché non c’è una percentuale chiara –ha affermato Giannelli-. Si parla di studenti disabili e studenti che devono frequentare corsi di laboratorio negli istituti professionali. Per quanto riguarda i bambini disabili, c’è una circolare del Ministero che invita anche altri studenti ad andare a scuola in presenza per non farli stare da soli, il punto è che non ci sono regole su quanti alunni della stessa classe debbano esserci e comunque non è obbligatorio che ci vadano. Il rischio è che nelle zone rosse si abbiano più studenti che in quelle gialle o arancioni o che comunque si verifichi un sovraffollamento in alcune classi mentre in altre gli studenti disabili restino da soli. Abbiamo chiesto al Ministero di chiarire questa situazione”.
Sulle varianti e il vaccino per gli studenti. “E’ indubbio che questo è un problema. E’ chiaro che si debbano fare delle liste di priorità su chi vaccinare prima e chi vaccinare dopo, però bisognerà vaccinare tutti da zero a cento anni”.
“E’ l’anno peggiore della storia post bellica e la scuola ha tenuto –ha concluso Giannelli-, ovviamente con risposte differenziate, però diciamo che l’animo, la passione e la dedizione ai ragazzi è risultata evidente sia nei docenti, nei presidi e nel personale amministrativo e ausiliario. Spero che questo venga riconosciuto dalla società”.