Un lampo cosmico mai visto, ha il bagliore dell'oro



Un lampo cosmico mai visto, il più vicino e duraturo mai osservato e il più brillante, reso così luminoso da due stelle incredibilmente dense che, fondendosi, hanno generato oro, platino e uranio: è quanto basta ad accendere l'entusiasmo degli astronomi perché adesso l'origine di questi eventi cosmici violenti è un po' meno misteriosa. A descrivere la scoperta sono quattro articoli pubblicati sulla rivista Nature, due dei quali hanno sono firmati da italiani: unarticolo ha come primo autore Eleonora Troja, dell'Università di Roma Tor Vergata, e un altroarticolo ha come primo autore Alessio Mei, del Gran Sasso Science Institute (Gssi) a L'Aquila. Un terzoarticolo ha come primo autore Jillian Ratinejad, della Northwestern University, e unquarto ha come primo autore Jun Yang, della cinese Nanjing University. Italiano è anche l'autore delcommento alla scoperta pubblicato nello stesso numero della rivista, Luigi Piro dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

E' una storia cominciata un miliardo di anni fa, fuori dalla nostra galassia, quando due stelle di neutroni, nelle quali la materia ha una densità elevatissima, hanno danzato una intorno all'altra fino a fondersi e ad emettere un lungo segnale di raggi gamma. Il primo a catturarlo è stato il telescopio spaziale Swift della Nasa. Il lampo di raggi gamma, chiamato GRB211211A, è stato osservato l'11 dicembre 2021 e si pensava che anche questo, come gli altri fino ad allora osservati, fosse generato da una stella che, morendo, era esplosa in una supernova. Ulteriori dati raccolti dai telescopi basati a Terra e dal telescopio spaziale Fermi, con il suo strumento Lat, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) hanno fatto pensare che fosse di qualcosa di diverso. Infine la scoperta che a scatenare l'evento era stata una kilonova, ossia la fusione di due stelle di neutroni localizzata a oltre un miliardo di anni luce da noi. "Astronomicamente parlando, quasi dietro l'angolo", per i ricercatori.









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