Malattie neurodegenerative, il Cibio avvia la fase preclinica
La ricerca è volta alla cura della demenza ereditaria precoce: secondo i ricercatori, le applicazioni potrebbero riguardare le patologie dovute ad alterazioni della proteina Tau, come la malattia di Huntington, la distrofia miotonica e l'Alzheimer
TRENTO. Grazie a un finanziamento di Fondazione per la valorizzazione della ricerca trentina (Vrt), è iniziata la fase di preclinica della ricerca sul meccanismo di interferenza a Rna per contrastare malattie neurodegenerative, condotto da un team del Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata (Cibio) dell'Università di Trento.
Oggetto della ricerca - riferisce una nota - è l'impiego di specifiche molecole per un approccio di cura mirato della demenza ereditaria precoce e la demenza frontotemporale con parkinsonismo legata al cromosoma 17. Secondo i ricercatori, le applicazioni potrebbero riguardare le patologie dovute ad alterazioni della proteina Tau, come la malattia di Huntington, la distrofia miotonica e l'Alzheimer.
“Lo scopo è quello di arrivare ad una terapia molecolare a base di Rna per malattie neurodegenerative causate da anomalie di una precisa proteina e associata alla stabilità dei microtubuli e quindi al buon funzionamento di alcuni processi cognitivi”, spiega Michela Denti, coordinatrice della ricerca.
Attualmente, l'efficacia dell'approccio terapeutico promosso dal team, che prevede di bersagliare l'Rna messaggero della proteina Tau mutato nella malattia, colpendo solo il tratto del filamento alterato, è stato testato solo su cellule in laboratorio.