Whisky di montagna: un esperimento “InQuota”
I fratelli Dolzan hanno avuto l’idea riflettendo sul fatto che in Trentino vengono prodotti tutti gli ingredienti base e non manca l’arte della distillazione, mentre la cultura cerealicola si sviluppa con la polenta
MEZZOLOMBARDO. L’idea dello “Whisky di montagna” nasce dai tanti assaggi fatti in giro per il mondo di Scotch, Irish Whiskey e Bourbon, ma senza mai trovarne uno di origine italiana. L’idea ai fratelli Dolzan è nata anche dalla considerazione che in Trentino vengono prodotti tutti gli ingredienti base, non manca l’arte della distillazione e la cultura cerealicola si sviluppa con la polenta, il pane nero ed i tanti piatti a base di orzo. In Trentino c’è anche la disponibilità dell’acqua cristallina di montagna ed a questo punto basta procedere alla preparazione di uno whisky locale.
L’idea della famiglia de Varda – Dolzan si concretizza otto anni fa, quando dopo aver assolto a tutti gli obblighi burocratici, organizzata la preparazione e scelto il nome dello whisky di montagna: “InQuota”, si è iniziato a raccogliere l’orzo prodotto dai Dolzan e poi la segale per il Rye fatta fermentare nell’acqua delle Dolomiti del Brenta. La distillazione la si ottiene con le consolidate modalità di famiglia ed a seguire l’invecchiamento che avviene in botti di abete rosso della Val Fiemme fatte su misura.
La sperimentazione è però su ampio raggio, si stanno infatti sperimentando altri cereali e si sta puntando alla produzione di nuovi “single cast” ovvero il prodotto di un solo barile. Al momento gli whisky di montagna sono quattro: Whisky di Montagna Dolomiti Spruce Cask Finish ; Whisky di Montagna Amarone Cask Finish; Whisky di Montagna Passito di Pantelleria Cask Finish e Whisky di Montagna di Segale.