Tragedia del Mottarone, durissima la presidente Ghezzi: «Il blocco dei freni voluto è un fatto di una gravità inaudita»
Parla la numero uno degli impiantisti italiani: «L'errore umano ci può sempre essere, la consapevolezza nel togliere le misure di sicurezza non può, non deve e non bisogna neanche sognarsela»
LE IMMAGINI: la tragedia del Mottarone che ha sconvolto l'Italia
LA VICENDA: la confessione nella notte dei tre accusati
TRENTO. «Questa cosa mi ha sconvolto, perché non riesco neanche a immaginare che un collega possa pensare di giocare così con la sicurezza, se è vero, questa cosa è di una gravità senza precedenti. L'errore umano ci può sempre essere, la consapevolezza nel togliere le misure di sicurezza non può, non deve e non bisogna neanche sognarsela».
E' il parere della trentina Valeria Ghezzi, Presidente dell'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, intervenuta su una radio nazionale per commentare i risvolti nella vicenda della tragedia del Mottarone, che ha visto l’arresto nella notte di tre persone, che hanno ammesso la responsabilità nell'accaduto.
In generale, per quanto riguarda la sicurezza degli impianti a fine, Ghezzi ritiene «che si possa stare tranquilli perché noi funiviari siamo i primi che vanno sulle funivie, la sicurezza è nostra ancora prima che vostra, siamo persone serie e sappiamo che se ci fossero dubbi sulla sicurezza nessuno prenderebbe più un impianto, non siamo una banda di delinquenti».
E ancora: «Noi abbiamo una serie di interventi di manutenzione, di controlli e verifiche che sono tutti registrati sul libro giornale e l'impianto aveva una scatola nera e questo ci può dire che quello che noi facciamo è registrato.
Rispetto alla tragedia del ponte Morandi la differenza è che sul ponte ci vai perché devi, sulla funivia ci vai perché scegli e nel momento in cui scegli, scegli un posto in cui ti senti sicuro, quindi noi non ci possiamo permettere la non sicurezza».