la storia

Nicolò e Riccardo: stessa passione, sorte diversa sulla Marmolada

La piccola comunità di Barbarano sui Colli Berici piange per Nicolò che è tra i dispersi: aveva telefonato 20 minuti prima del crollo. Riccardo è riuscito miracolosamente a salvarsi



VICENZA. Due amici, una passione in comune, la montagna, due destini diversi.

Barbarano Mossano, comune dei Colli Berici nel vicentino, piange Nicolò disperso sotto la valanga della Marmolada, e aspetta Riccardo Franchin, uno dei sopravvissuti.

Da domenica sera la piccola comunità vive il dramma dei due ragazzi, amici tra loro, residenti nel territorio comunale: Riccardo Franchin, in gravi condizioni all'ospedale di Trento, uno dei pochi sopravvissuti alla tragedia della Marmolada, e Nicolò Zavatta, il più giovane dei vicentini coinvolti con i suoi 22 anni, che risulta tra i dispersi.

Ieri mattina (6 luglio) Cristiano Pretto, sindaco di Barbarano Mossano, ha incontrato i genitori di Nicolò nella loro casa a Ponte di Mossano, rientrati nella notte dopo essersi sottoposti ai prelievi del Dna per gli eventuali riconoscimenti. Con loro c'era anche l'altra figlia, Anna, 18 anni, e il parroco della comunità, assieme al quale potrebbe essere deciso di fare una messa di commemorazione nelle prossime settimane. "I coniugi Zavatta - racconta all'ANSA Pretto - si erano precipitati in Trentino già nel pomeriggio di domenica dopo aver appreso la notizia dai tg. Mi hanno raccontato che Nicolò li aveva chiamati con il cellulare, dalle pendici del ghiacciaio, circa 20' prima che succedesse il distacco, mentre iniziava la scalata. La mamma ha raccontato che la sua grande passione era la montagna, al punto che le diceva sempre 'Io non voglio fare l'escursionista ma l'alpinista'. E la Marmolada era uno dei suoi luoghi preferiti".

Nelle ultime ore lo stesso primo cittadino ha sentito telefonicamente anche il papà di Riccardo, che assieme alla moglie è a Trento per assistere il figlio, ancora in terapia intensiva a causa del parziale spappolamento del fegato, ma non in pericolo di vita. "Dal racconto che il ragazzo è riuscito a fare parlando pochi minuti con i genitori - racconta il sindaco - Riccardo e Nicolò non erano nella stessa cordata al momento del distacco. Riccardo ha avuto la fortuna di essere più esterno rispetto agli altri e quindi, appena intuito quando stava succedendo, è riuscito a scappare lateralmente, anche se poi è stato anch'egli travolto dalla grande frana".

I due amici erano iscritti a due sezioni Cai del Vicentino diverse (Nicolò a quella di Montecchio Maggiore e Riccardo a Noventa), e avevano trascorso anche la giornata di sabato sulla Marmolada, per poi dormire in un rifugio e rimettersi in cammino all'alba. "Ci vorrà del tempo - conclude Pretto - ma speriamo di rivedere Riccardo in paese al più presto. Lo stiamo aspettando, molti dei miei concittadini mi chiedono continuamente sue notizie". 













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