Marmolada, la cerimonia di commemorazione a un mese dal disastro
Riuniti a Canazei la giunta provinciale trentina, i vertici della Protezione civile, le autorità locali e i rappresentanti delle forze dell’ordine e del volontariato
TRENTO. A un mese dalla valanga sulla Marmolada del 3 luglio scorso, cittadini e istituzioni ricordano le vittime del disastro. La cerimonia ufficiale di commemorazione, che si è svolta nella mattina di oggi 5 agosto, ha toccato tutti i luoghi simbolici della tragedia, a partire da Passo Fedaia, ai piedi del ghiacciaio.
Per l’occasione a Canazei sono arrivati la giunta provinciale trentina e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, assieme al Commissario del Governo del Trentino Gianfranco Bernabei, all’assessore per l’ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin, alle autorità locali e ai vertici delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato che in queste settimane hanno prestato soccorso.
«La giornata di oggi è un momento di ricordo e cordoglio per le persone che non ci sono più e di ringraziamento per i soccorritori. Il disastro della Marmolada è entrato nelle coscienze di ognuno di noi, per la tragicità e perché ci ha messo di fronte ai rischi della montagna» ha dichiarato Curcio. Sul tema della sicurezza, il capo della Protezione civile ha detto che è allo studio un sistema per la sicurezza in ambiente alpino.
«La prospettiva della sicurezza deve essere valutata per ogni attività umana. L'elemento essenziale rimane la consapevolezza del rischio» ha concluso.
«I sistemi di gestione che verranno presi a livello nazionale varranno anche qui – ha risposto il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti – In questa fase di crisi l'attenzione da parte nostra c'è e ci sarà una risposta».
La situazione del ghiacciaio rimane delicata e preoccupante, ha aggiunto. «Non sono però convinto sul fatto che avrà una ripercussione sul futuro e sul fatto che ci saranno meno persone in montagna», ha dichiarato Fugatti.
Presente alla cerimonia anche il parroco di Canazei e vigile del fuoco volontario don Mario Bravin, che a passo Fedaia ha svolto una breve cerimonia di benedizione per le vittime: «La natura è un continuo balletto di vita e morte. Ma questo ci ricorda che anche noi apparteniamo a questa natura, nel bene e nel male» ha dichiarato.
«Siamo ai piedi della Marmolada che in questo mese ci ha fatto tanto penare nella sua forza e bellezza. Nella sua bellezza riposano le persone morte nel disastro e quelle morte durante la guerra» ha concluso il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard.