Film Festival, al Sociale l’alpinista Elio Orlandi con Alessio Boni
Il programma di lunedì 29 aprile: la montagna, dai paesaggi abbandonati ai ghiacciai artificiali, ecco gli appuntamenti. In concorso i film “Maurice Baquet, l’accordé” di Gilles Chappaz e “Terra Nova” di Lorenzo Pallotta (nella foto, Elio Orlandi)
TRENTO. Quarta giornata del Film Festival oggi (29 aprile) a Trento. Alle 21 al Teatro Sociale l’attesa serata alpinistica Legami, con Elio Orlandi e la partecipazione straordinaria dell’attore Alessio Boni. Se per Orlandi ciò che più conta non è tanto la parete di roccia, quanto piuttosto i legami con luoghi e persone che s’incontrano grazie all’alpinismo, la voce di Alessio Boni cercherà di dipanare questa rete di incontri, grazie ad ospiti, racconti e musica, lungo il filo dei 50 anni di attività portati avanti dall’alpinista trentino fra Dolomiti e Patagonia. A condurre la serata saranno Fausta Slanzi e Raffaello Fusaro, accompagnati dalle musiche di Miscele d’aria Factory.
Per il programma cinema, saranno proiettati in Concorso “Maurice Baquet, l’accordé” di Gilles Chappaz e “Terra Nova” di Lorenzo Pallotta. Per Destinazione… Irlanda l’atteso premio Oscar “An Irish Goodbye” di Tom Berkeley e Ross White, mentre “Þetta Reddast” di Valentin Rapp, nella sezione Alp&Ism, sarà l’appuntamento Cincontri di oggi.
Sarà sempre il piccolo breviario laico di Acclimatarsi alla luce a dare il via alla quarta giornata del Trento Film Festival: quarantacinque minuti quotidiani tra suoni, silenzi e parole, in programma a partire dalle 7 presso la Chiesa di Santa Maria del Suffragio.
Alle 10.30, nella cornice dello Spazio Alpino SAT, l’incontro Memorie future: paesaggi e storie dell’abbandono, a cura di Marco Ferrari e Sara Favargiotti dell’Università degli studi di Trento e con la partecipazione di Simonetta Zanon di Fondazione Benetton, Massimo Bernardi e Alice Labor del MUSE e l’artista e fotografa Silvia Camporesi. Un viaggio negli scenari futuri che attendono i paesaggi abbandonati e le aree marginali, fra nuovi protagonisti e visioni alternative.
Alle 11.30, in Piazza Cesare Battisti, è in programma il primo appuntamento della rubrica Avventura fuori porta: Non si va solo a Santiago vedrà la partecipazione di Enrico Brizzi, Valentina Scaglia e Leonardo Bizzaro, in un dialogo riguardante tutto ciò che c’è da sapere sui cammini, dai più famosi a quelli meno conosciuti. In caso di maltempo, l’evento si terrà presso la Sala conferenze di Palazzo Benvenuti.
Alle 12.15 il Salotto Letterario di MontagnaLibri sarà teatro dell’incontro quotidiano Cosa vedo oggi? con il responsabile del programma cinematografico Mauro Gervasini e i registi ospiti al festival, per presentare i film del giorno e guidare il pubblico alla scoperta delle proiezioni.
Lasciando spazio poi, a partire dalle 16, alla presentazione del libro vincitore nella sezione “Vita e Storia di Montagna” al Premio ITAS 2024: Anni d’oro di Arno Camenisch (Keller), il racconto ironico e nostalgico di un mondo luminoso che rischia di scomparire per sempre, in una storia che rende un piccolo angolo di montagna specchio dei nostri tempi. A dialogare con l’autore sarà Enrico Cereghini.
Alle 17, spazio per la seconda masterclass di quest’edizione: Zitti e Nuti, ospitata ad HarpoLab, è un laboratorio che parte dal ruolo rivestito da Francesco Nuti nella storia del cinema italiano, recentemente raccontato in un omonimo podcast. A dialogare fra loro e con il pubblico, il regista e scrittore Emiliano Cribari, la produttrice di podcast Clara Collalto (Officina del Podcast) e lo storico del cinema Rocco Moccagatta.
Alle 17.30, nel Salotto letterario di MontagnaLibri, l’incontro dal titolo Risonanze dolomitiche. Quando il sublime interroga l’uomo, con la partecipazione di Paolo Costa, Loredana Ponticelli e Davide Baldrati. I tre, moderati dal giornalista Giambattista Zampieri, dialogheranno sulle nostre responsabilità al cospetto della “vertiginosa bellezza”, in occasione della mostra Franz Dantone. Fotografo delle Dolomiti (1839-1909).
Alle 18, negli spazi di Palazzo Roccabruna, appuntamento con Le vie ferrate nelle Alpi: una storia culturale. L’evento (a cura di Tsm | adm – Accademia della Montagna, in collaborazione con Cantieri d’Alta Quota, la SAT, il Collegio delle Guide Alpine – Maestri d’Alpinismo della provincia di Trento e la SOSAT) vedrà dialogare Luca Gibello, Gianluca Cepollaro, Riccardo Decarli,
Simone Elmi e Luciano Ferrari in merito alla storia della costruzione delle vie ferrate nelle Alpi, letta attraverso l’evoluzione dei modi di pensare e di frequentare la montagna.
Sempre alle 18, ma nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, la presentazione del libro Semi di memoria: un dialogo con l’autore Roberto Vettori, a cura di ViTrenD, che diventerà autentico viaggio attraverso ricordi famigliari, fra natura, luoghi ed emozioni, ma anche sentimenti e parole di un sapere antico.
Alle 18.30, presso la Sala conferenze di Palazzo Benvenuti, Trentino for Tibet odv illustrerà il progetto Ice Stupa, il futuro dello Zanskar, realizzato per affrontare il cambiamento climatico e concedere un domani alternativo al popolo locale. Interverrà l’ingegner Wangchuk Sonam, l'inventore degli Ice Stupa, una sorta di ghiacciai artificiali.
Per la rubrica Un’ora per acclimatarsi, alle 19 in Piazza Cesare Battisti, Luigi Torreggiani, Francesca Locatin e Riccardo Rizzetto dialogheranno in un appuntamento dal titolo Wood-Punk, cercando di capire lo stato di salute dei boschi italiani attraverso la voce di chi nei boschi lavora e di chi li racconta. Se i boschi sono ecosistemi naturali e umani fondamentali nella lotta alla crisi climatica, come dobbiamo gestirli affinché diventino veramente dei nostri alleati?