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«Dolomiti vulnerabili ma resilienti», a Trento e Bolzano la Conferenza sul clima

Dal 20 al 22 ottobre. Giovani protagonisti del Manifesto che verrà portato alla Cop27 di Sharm



MILANO. "Le Dolomiti sono un simbolo della vulnerabilità al cambiamento climatico ma anche della resilienza, grazie alla capacità di innovare di quei territori per proteggersi da un disastro ambientale che ci sta arrivando addosso se non agiamo immediatamente". E' quanto sostiene Francesco Grillo, direttore del Vision Think Tank e Visiting Fellow all'European University Institute, in occasione della presentazione della "1st Dolomite Conference on the Global Governance of Climate Change. On the Road to Sharm-El-Sheik - The end of the zero-sum games".

Vincere la sfida del cambiamento climatico "è un imperativo morale, un obbligo da parte della nostra generazione di provare a dare un contributo per 'salvare il mondo'", aggiunge Grillo, spiegando che alla Conferenza sul clima, in programma dal 20 al 22 ottobre a Trento e Bolzano, i giovani "saranno molto coinvolti". "Grazie al loro entusiasmo, alla loro energia e alle loro competenze ci aiuteranno a sviluppare il manifesto delle Dolomiti che verrà portato a Cop27".

Dal 1995, anno della prima Conferenza delle Parti (COP) sul clima di Berlino, la temperatura globale osservata è aumentata da 0,5 a quasi 1,35 gradi sopra i valori preindustriali, e appare ormai evidente - spiega Grillo - che anche l'obiettivo di mantenere l'incremento entro 1,5 gradi, stabilito alla Cop26 di Glasgow, non sarà raggiunto nemmeno nello scenario più ottimistico. Su questi presupposti, Vision e i suoi partner organizzano la Conferenza sulle Dolomiti, con l'intenzione di "smuovere le acque attorno a un tema che al giorno d'oggi è diventato centrale in un momento così cruciale della storia e porre le basi di un ripensamento profondo degli strumenti di governance globali", reinventando format e metodologie di lavoro, al fine di produrre proposte concrete.













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