Rivoltella, la presenza del Fistione turco è diventata stanziale

La specie è considerata a rischio d’estinzione nel resto dell’Europa dove è presente in pochissime zone umide


Daniele Peretti


RIVOLTELLA. Fino a pochi anni fa se ne vedevano pochi esemplari nella zona umida di San Francesco a Desenzano e tra i canneti di Sirmione, ma in questo tempo tutto è cambiato: sono più di cento gli esemplari di Fistione turco, specie considerata a rischio d’estinzione nel resto dell’Europa dove è presente in pochissime zone umide. A Desenzano invece la sua presenza è costante tutto l’anno, convive senza problema con Germani, Folaghe e Svassi e lo si può osservare in acqua nelle prime danze d’amore primaverili o tra i canneti di Sirmione che raggiunge in massa. Il Fistione turco è riconoscibile per la testa arrotondata di colore arancione, becco rosso e petto nero.

La femminina invece è quasi completamente bruno pallida, col dorso più scuro e testa biancastra. Il rischio estinzione è causato principalmente dall’inquinamento ed alla bonifica delle aree umide d’acqua dolce. La zona umida di San Francesco, una piccolissima spiaggia e qualche ciuffo di cannuccia a ridosso di una struttura per anziani in località Rivoltella conferma l'importanza di luoghi, anche se modesti, ancora naturali e non disturbati dall'uomo. Il Garda è stato il primo bacino di dimensioni ragguardevoli ad ospitare la nidificazione di quest'anatra tuffatrice, grazie ai canneti e alle acque poco profonde del basso lago. Inoltre, la sua distribuzione europea è limitata a pochissime zone umide scelte dalla specie e il Garda, insieme alla Camargue, è una di quelle in cui si ferma tutto l'anno.

Le comparse massicce nel periodo primaverile, nel basso lago, sono derivate dall'associazione di tutti gli individui che, durante l'inverno, si sparpagliano per l'intera superficie del bacino: una vera e propria migrazione in piccola scala. Il Fistione turco si ciba delle erbe del fondale in continuo aumento e quindi la sua presenza contribuisce a tenere pulite le acque gardesane. La sua presenza ha anche una valenza turistica se consideriamo che per riprenderlo e studiarlo sono arrivati appassionati dalla Germania, Francia e Finlandia, molti anche i birdwatchers. Lars Svensson noto autore di guide degli uccelli, ha inserito il lago di Garda nella sua specifica guida insieme agli altri siti naturalistici gardesani di Punta Gro, Mareschina oltre all’oasi San Francesco.













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