sicurezza

Lago di Garda, 8 morti nel 2023. 150 le operazioni di soccorso

La vittima più giovane è un 13enne straniero che si è tuffato a Peschiera del Garda. Il 35% degli interventi è stato portato a termine dalle altre forze di pubblica sicurezza


Daniele Peretti


LAGO DI GARDA. Da inizio anno sono state 150 le operazioni di soccorso
effettuate sulle tre sponde gardesane; purtroppo otto i decessi. Il più giovane è stato un ragazzo di 13 anni di origine straniera, dopo essersi tuffato da ponte San Giovanni nonostante che la balneazione fosse vietata; mentre il più anziano è stato un turista tedesco di 81 anni annegato a causa di un malore a Riva del Garda nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori allertati dalla moglie.

C’è stato il caso della morte di un ventisettenne ritrovato a Punta San Viglio accaduta dopo il tuffo dal battello che si era fermato per permettere ai turisti che si trovavano a bordo di tuffarsi per un bagno refrigerante. Ha avuto una risonanza nazionale la tragica scomparsa di una ragazza ventunenne che a Garda è annegata nel tentativo di salvare il fratellino di 14 anni in difficoltà a pochi metri dalla riva. E’ riuscita a metterlo in salvo, ma non ha resistito alla fatica ed una volta finita sott’acqua non è più riuscita a riemergere. Aveva solo 25 anni il ragazzo morto lo scorso 24 giugno a Sirmione dopo essersi sentito male a causa di un malore accusato mentre si trovava con amici nella spiaggia Giamaica.

Trasportato in condizioni critiche è deceduto all’ospedale di Desenzano. A Punta Grò a Ferragosto è stato ripescato un trentaduenne partito in serata da Lazise a bordo di una moto d’acqua: le ricerche erano durate tutta la notte. Un malore improvviso è costato la vita ad un trentacinquenne originario dello Sri Lanka a Brenzone dove lungo il
litorale a inizio settembre è stato ritrovato dai sommozzatori un sub bolzanino dopo che le ricerche erano durate per due giorni. Non sono mancati nemmeno i soccorsi arrivati via acqua sulla terra ferma come è successo a settembre sulla costiera di Salò, dove un bagnante si era infortunato in zona non raggiungibile dai mezzi di soccorso via terra.

E’ stata così attivata la Guardia Costiera che messo in sicurezza l’infortunato lo ha poi portato al porto di Desenzano. Sul totale degli interventi il 35 per cento è stato portato a termine dalle altre forze di pubblica sicurezza: Vigili del Fuoco dei distaccamenti di Bardolino, Salò e Riva del Garda; Polizia con le Squadre Acque Interne di Peschiera e Riva del Garda; Guardia di Finanza di Salò; Polizia Provinciale di Brescia; Idro Ambulanze della CRI di Bardolino e Desenzano; oltre alle varie associazioni di volontariato che operano sul lago. A tutte va il ringraziamento da parte del Comando della Guardia Costiera: «un plauso per la sempre pronta disponibilità ed immediata risposta agli interventi di soccorso».













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