la storia

Il sogno di Isabell diventa realtà: un gattile da gestire sul Garda

La struttura intercomunale copre le zone di Desenzano, Sirmione e Malcesine. La gattara è tra le fondatrici dell’associazione R.A.F. (Rifugio Animali Felini)


di Daniele Peretti


DESENZANO. Isabell è riuscita a realizzare il sogno di ogni gattara: quello di poter gestire un gattile in prima persona. Da trent'anni Isabell seguiva i gatti nella zona di Desenzano e Sirmione, ma dal 2009 le cose sono cambiate: “E’ nato il gattile intercomunale di Desenzano, Sirmione e Malcesine in un'area sulla quale le amministrazioni comunali anche costruito anche il canile e di certo la situazione è cambiata in meglio”.

Isabell è tra le fondatrici dell’associazione R.A.F. (Rifugio Animali Felini) ed i numeri sono decisamente importanti: 120 i gatti attualmente ospiti (ma sono stati anche 160) e 8 colonie feline distribuite sul territorio intercomunale che che volontarie e volontari – in tutto 20 – seguono quotidianamente.

Tra la Lombardia ed il Trentino c’è però una differenza fondamentale: l’anagrafe felina. “Inizialmente ero contraria perché mi spaventavano le dimensioni del chip rapportate alla corporatura di molti gatti. Poi mi sono ricreduta e devo dire che è un sistema decisamente utile. Le faccio l'esempio di due gatti neri, entrambi gli occhi gialli, come avremmo potuto risalire al Comune di appartenenza? Poi ci sono quelli smarriti, insomma serve”.

L’abbandono di gatti è frequente come quello dei cani? “Sì perché i gatti hanno una loro personalità che non sempre è compatibile con quella dei proprietari. Poi ci sono quelli che lasciati a casa da soli fanno i dispetti. Senza tralasciare che il gatto s’ammala e spesso invece di curarlo si preferisce abbandonarlo. Non è assolutamente vero che i gatti di casa non soffrono la nostalgia: abbiamo avuto casi in cui avevano smesso di mangiare e si lasciavano morire. Al contrario di quello che si pensa il gatto è un animale molto sensibile”.

Parliamo di adozioni. “Siamo molto selettive ed al di là delle eventuali conoscenze dirette, non andiamo oltre i tre Comuni. Questo per garantire le visite pre e post affido Se ad esempio una famiglia abita a piano terra, non siano propensi all’affidamento perché il rischio fuga è troppo elevato. Capisco che siamo restrittivi, ma è l'unico modo per riuscire ad avere delle buone adozioni”.

Com'è la situazione economica ? “Molto impegnativa. Trovo assurdo che il bando per assegnazione della gestione del gattile debba essere fatto al ribasso, perché ci sono delle soglie minime sotto le quali è impossibile garantire una vita dignitosa. Al momento riceviamo 0.98 centesimi a gatto, ma teoricamente alla scadenza si dovrebbe andare al ribasso. Ci salviamo con le donazioni, gli eventi che organizziamo e i banchetti”.

Concludiamo l'interventista con un ricordo. “Sarebbero tanti, ma quello più recente risale all’8 dicembre. Ci chiamano per recuperare un gattino che si trovava in un parcheggio del supermercato sotto una gran pioggia. Era scheletrico ed a causa di una stomatite aveva la saliva appiccicosa che gli aveva rovinato tutto il pelo. Lo abbiano curato e sebbene la stomatite sia una malattia cronica, abbiamo due ottime richieste di adozione da valutare”.













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