Garda, l’allarme dei vigili del fuoco di Riva: «Mancano mezzi per i soccorsi nel lago»
Le preoccupazioni del comandante all’assemblea dei volontari: aumentano gli interventi ma diminuiscono le imbarcazioni, va riparato il secondo motoscafo
RIVA DEL GARDA. 24 vigili con il brevetto internazionale di salvamento, 25 con la patente nautica. Ma a fronte di un grosso investimento fatto in questi anni sulle risorse umane, i vigili del fuoco di Riva del Garda denunciano un’insufficienza di mezzi per i soccorsi in acqua.
Un allarme rilanciato nei giorni scorsi in occasione dell’assemblea del corpo dei volontari di Riva, che è attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, non solo per gli interventi sulla sponda trentina del lago ma anche nei Comuni di Limone, Malcesine e Tremosine.
All'assemblea erano presenti i sindaci di Riva e di Nago Torbole, l’assessore provinciale Achille Spinelli, il vicepresidente della federazione e l’ispettore distrettuale. Tutti hanno avuto parole di elogio per i vigili del fuoco rivani.
Ma resta la preoccupazione espressa dal comandante Graziano Boroni. «Vorrei concludere la mia relazione con una riflessione e una preoccupazione,che ho condiviso in questi giorni anche con il sindaco di Riva del Garda, riguardante principalmente i temi legati al soccorso sul lago di Garda», ha detto Boroni.
«Siamo da sempre pronti a intervenire h24 sul lago, negli ultimi vent’anni abbiamo investito importanti risorse in termini di corsi di salvamento e di tecniche di soccorso in acqua, di abbigliamento personale per il soccorso, di attrezzature specifiche per i vigili che fanno parte del gruppo. Abbiamo formato ben 24 vigili con il brevetto internazionale di salvamento, vigili che si mantengono costantemente addestrati, tutto l’anno estate e inverno. A questi si aggiungono 25 vigili con patente nautica. Negli anni siamo intervenuti in ogni situazione di condizioni di lago e mettendo spesso a dura prova il personale e le imbarcazioni, pur di portare soccorso alle persone in difficoltà, anche fuori provincia».
«Con quali mezzi interveniamo? Qui la nota dolente del comandante: negli anni, a fronte dell’aumento dei vigili formati, in modo inversamente proporzionale venivano finanziate le imbarcazioni. Dal 1980 al 1990 il Corpo aveva in dotazione due gommoni (4 e 7 metri) e un motoscafo monomotore da 200 cavalli; dal 1990 al 2000 due gommoni e due motoscafi, di cui un bimotore con chiglia abbattibile, importante mezzo da lavoro e per il soccorso con lago non formato; dal 2000 al 2015 due gommoni, due motoscafi e una nuova moto d’acqua, veloce e performante; dal 2015 al 2020 un gommone, un motoscafo e una moto d’acqua; dal 2020 a oggi siamo rimasti con una nuova moto d’acqua e con un vecchio gommone di oltre dieci anni. Gli interventi non sono diminuiti, ma diminuendo le imbarcazioni, quelle che rimangono hanno una vita molto breve e un’usura esponenziale», l’amara conclusione del comandante.
Vero è che l’anno prossimo arriverà una nuova imbarcazione, che a Riva attendono dal 2015, costo 650 mila euro, «comunque non sarà sufficiente per far fronte a tutte le tipologie di
interventi, è necessario trovare qualche forma di finanziamento per riparare il secondo motoscafo da lavoro, indispensabile per i traini e per i lavori in bassi fondali, imbarcazione ancora in buono stato che necessita di essere ri-motorizzata, lo chiediamo da oltre un anno, e nel contempo aumentano continuamente i prezzi dei materiali senza avere risposte».