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Bunker di Affi, l’ex presidio militare vuol diventare un’attrazione turistica

Comune di Affi e Università di Firenze pronti a dare il via ad un progetto di riqualificazione per trasformarlo in un vero e proprio museo della Guerra Fredda


Daniele Peretti


AFFI. Negli anni della “Guerra Fredda” si era creata una linea difensiva – offensiva che partiva da Montichiari, per passare da Affi e Bovolone, per concludersi a Zevio. L’unica base italiana era quella di Montichiari, mentre Affi era sede Nato e Bovolone e Zevio erano basi miste condivise tra l’aviazione italiana e la Nato. Montichiari a parte, le altre erano base missilistiche anche con testate nucleari.

Oggi è tutto disattivato, tranne Affi che col suo West Star, bunker segreto più grande d’Europa è prossimo ad essere trasformato in museo della Guerra Fredda grazie ad una convenzione tra l’Università di Firenze ed il Comune di Affi che daranno vita al progetto di riqualificazione.

Su questa base, West Star che si trova sotto il monte Moscal ad Affi, entro un anno diverrà un museo storico interattivo. Verrà così riqualificato e valorizzato il bunker operativo dagli anni Sessanta al 2007, diventato di proprietà del Comune di Affi nel 2018.

Alla pari di molte altre basi presenti nel raggio di qualche centinaio di chilometri – come Base Tuono a Folgaria - anche West Star diverrà una testimonianza della Guerra Fredda: 13 mila metri quadrati di superficie interrata alla quale si accede con un chilometro di tunnel dove potevano trovare ospitalità 500 persone: aveva la funzione di comando nel caso di attacchi nucleari, chimici o batteriologici da parte della Russia.

La prima parte del progetto sarà dedicata alla ricostruzione storica con una serie di interviste ai militari che negli anni hanno lavorato al suo interno; poi partirà l’iter burocratico per far diventare West Star un monumento storico nazionale.

Nel frattempo gli interventi di ristrutturazione interessano la creazione di un impianto di ricircolo dell’aria e la messa a norma di quello elettrico. Non ancora stimati i costi, ma che comunque hanno già la copertura tramite i fondi statali che potranno essere richiesti a vario titolo.

Le prime visite guidate saranno a maggio del prossimo anno per un progetto che andrà avanti a step fino alla completa ristrutturazione che porterà West Star ad avere un ruolo fondamentale nel quadro economico dell’area di Affi perché che di certo sarà di grande richiamo turistico internazionale e siccome sognare è lecito, ci sarebbe anche l’aspirazione di farlo diventare Patrimonio Unesco.

Dopo dieci anni di discussioni che a nulla hanno portato, oggi non mancano idee e volontà che rispettano lo spirito del manufatto la cui trasformazione – come era stato paventato – in hotel, casinò, ma anche luogo per la stagionatura di formaggi e salumi, oltre che in un centro di ricerca o in un recovering data, non avrebbe avuto alcun senso. A Roma il museo diffuso è già realtà nelle gallerie del Monte Soratte ed il successo di visitatori è indiretta conferma della validità del progetto.

West Star quando è nato era un segreto militare, altamente strategico e non solo con un ruolo difensivo. Dal 2007 anno della sua dismissione fino al 2018 è stato gestito dal V° Reparto Infrastrutture della Difesa Italiana con sede a Padova, ma di fatto non è più stato utilizzato.

Al suo interno anche un bar, una palestra, stanze, mensa e cucina, ma West Star ha una particolarità: nulla può distruggerlo, nemmeno una bomba atomica.

L’ultima esercitazione nel 2004, poi la progressiva dismissione col trasferimento di macchinari, degli strumenti per la comunicazione, casseforti ed archivi, ma quello che è rimasto è in ottimo stato di conservazione.

Un patrimonio militare pronto a trasformarsi in un patrimonio turistico e culturale. 













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