Femminicidio

Vanessa Ballan uccisa con 8 coltellate. Il ministro Nordio avvia accertamenti

L'esito dell'autopsia: la 27enne era incinta di 12 settimane. Anche un video incastra Bujan Fandaj, che la donna aveva denunciato per stalking a ottobre. Zaia: «Codice rosso, è evidente che qualcosa non ha funzionato»



TREVISO. Vanessa Ballan è stata uccisa con otto coltellate. L'autopsia effettuata sul corpo della 27enne dal medico legale Antonello Cirnelli, incaricato dalla Procura di Treviso, conferma la violenza scatenata da Bujan Fandaj, l'imbianchino con cui la donna aveva avuto una relazione, poi troncata e sfociata in una denuncia per stalking, che l'ha aggredita nella sua casa a Riese Pio X, in provincia di Treviso.

Vanessa è morta molto rapidamente, secondo il medico, e l'emorragia causata dalle coltellate ha fatto arrivare il decesso in pochi attimi. È stato accertato anche il fatto che prima delle coltellate la vittima fosse stata picchiata.

Confermata anche la gravidanza della donna: era arrivata all'incirca alla dodicesima settimana di gestazione. Nei prossimi giorni sarà eseguito sul feto anche un test per accertare la paternità. Ora si attende il nulla osta della magistratura alla restituzione della salma ai familiari, e la fissazione della data del funerale.

Ma ad inchiodare Fandaj non ci sono solo i risultati degli esami autoptici. Sono infatti numerosi gli indizi e gli elementi raccolti dai carabinieri di Treviso. Tra il materiale raccolto ci sono infatti i frame di un video di una telecamera di sicurezza di un'abitazione vicina a quella di Vanessa: si vede un uomo, con gli abiti che indossava Fandaj quando è stato fermato, e con una corporatura compatibile, mentre si aggirava nella zona nella tarda mattinata del 19 dicembre, gettando nel giardino un borsone nero, lo stesso sequestrato con attrezzi e strumenti di lavoro. 

Intanto, dopo le ammissioni del procuratore di Treviso a proposito della sottovalutazione della situazione di pericolo per Vanessa che aveva presentato una denuncia contro Fandaj, accompagnata dal marito e padre del loro bimbo di 4 anni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha chiesto agli uffici competenti del Dicastero di acquisire negli uffici giudiziari una relazione dettagliata.

"La norma sul codice rosso è competenza degli esperti, da valutare a livello nazionale. Ma anche davanti al caso di Vanessa, evidentemente, qualcosa non ha funzionato", ha ribadito a Venezia il presidente del Veneto Luca Zaia, che ha voluto dedicare l'incontro stampa di fine anno a Vanessa e a Giulia Cecchettin. "Se c'è una denuncia - ha aggiunto il presidente del Veneto -, un'irruzione in casa e il sequestro dei telefonini e il risultato è che dopo due mesi una giovane viene ammazzata, dico che dobbiamo essere più aggressivi. Davanti a un caso come questo è eclatante che la norma debba essere ripresa in mano".













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