IL CASO

Vaccini, avanzano dosi: gli operatori le danno ai loro parenti

Nel Modenese intervengono anche i carabinieri per accertamenti. Poi arrivano le scuse dell’Ausl: “Non volevamo sprecare dosi”



MODENA. Alcune dosi del vaccino anti-Covid, avanzate a fine giornata, somministrate a figli e parenti dagli operatori che martedì sera erano di turno al centro unico vaccinale di Baggiovara, a Modena, dopo che gli stessi avevano tentato invano di contattare professionisti della sanità che ne avrebbero avuto diritto.

A ricostruire l'episodio, che l'Ausl modenese definisce "un errore grave" è stata la Gazzetta di Modena. Le dosi avanzate a quanto pare erano destinate ad essere buttate via se non fossero state somministrate entro fine giornata.

L’accaduto ha spinto ad intervenire anche i carabinieri del Nas di Parma, supportati dai militari della Compagnia di Modena, che sono intervenuti all'ospedale di Baggiovara.

Il richiamo dell'assessore regionale. Per la campagna vaccinale in corso non possiamo permetterci nessun comportamento che non sia adeguato alla situazione. I margini di errore, anche qualora fossero in buona fede, vanno assolutamente ridotti a zero". Lo dice l'assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna Raffaele Donini, a proposito del caso emerso all'ospedale di Modena dove sono stati vaccinati alcuni non aventi diritto.

"Abbiamo definito insieme alle aziende sanitarie - prosegue - procedure chiare per l'intera gestione della campagna, compresa quella delle eventuali dosi rimaste. Dunque, bene ha fatto l'Azienda Usl di Modena ad avviare subito una verifica interna su quanto accaduto all'Ospedale di Baggiovara con le sei dosi di vaccino rimaste al termine della giornata e utilizzate in modo non conforme alle linee di indirizzo e che prenda i provvedimenti necessari".

Le scuse dell’Ausl. Un "episodio spiacevole", "sicuramente un errore che non si ripeterà", ma "accaduto in assoluta buona fede" nella pressione e consapevolezza di non "poter sprecare nemmeno una dose di questo prezioso vaccino". Così l'Azienda Usl di Modena commenta l’accaduto.

"Chiedo davvero scusa a tutti", afferma la dottoressa Silvana Borsari, referente unico provinciale per la campagna vaccinale anti-SARS-CoV-2. "Non doveva succedere" e "dispiace" che l'episodio "abbia gettato una luce non trasparente" su una campagna vaccinale che "sia a Modena sia in regione sta andando molto bene".

La dottoressa Borsari ha ricostruito in un punto stampa quanto accaduto la sera del 5 gennaio: al punto unico vaccinale ci sono dieci postazioni che somministrano le dosi, ogni giorno intorno al migliaio, e che aprono i flaconcini (ogni fiala viene diluita in sei dosi) in contemporanea. Capita a fine giornata di avere alcune dosi "avanzate" - 11 nella fattispecie, dopo un pomeriggio molto "intensivo" - che non possono essere somministrate scadute le 6 ore. Con chiamate nei reparti dell'ospedale sono state recuperate cinque persone per la vaccinazione, "poi ci si è trovati in difficoltà" ed è stata trovata la "soluzione di parenti e conoscenti".













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