Turchia e Siria, i morti sono oltre 8300. L’italiano disperso è il veneto Angelo Zen
Il miracolo dei sopravvissuti: viva una neonata, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato alla mamma che è morta
ROMA. Le vittime ufficiali del sisma fra Turchia e Siria hanno superato quota 8.300, ma si tratta di numeri destinati a crescere: per l'Oms potrebbero essere state colpite 23 milioni di persone, di cui 1,4 milioni di bambini. I feriti sono circa 40.000.
Tra le migliaia di dispersi c'è anche l'italiano Angelo Zen, 60 anni, imprenditore veneto nel campo dell’oreficeria, che la Farnesina non è riuscita ancora a rintracciare. Si continua a scavare. Ieri si è più volte rinnovato il miracolo dei sopravvissuti, soprattutto bimbi.
La storia più incredibile è quella della neonata, trovata viva sotto le macerie, ancora legata dal cordone ombelicale alla madre che ha perso la vita.
Una madre e le sue due figlie sono state estratte vive dalle macerie dopo 33 ore ad Hatay, una delle zone più colpite dal terremoto che si è abbattuto sul sud est della Turchia. Lo rende noto Anadolu facendo sapere che mentre venivano trasportate in ospedale, il cuore di una delle figlie ha smesso di battere ma la ragazza è stata successivamente rianimata.
Un giornalista turco, Ibrahim Haskologlu, ha raccontato a Bbc News Channel che le persone stanno inviando a lui e ad altri giornalisti video, note vocali e le loro posizioni in diretta da sotto le macerie. "Ci dicono dove sono e non possiamo fare nulla", dice Haskologlu, originario di Malatya, un'area pesantemente colpita dai terremoti di ieri, ma ora a Istanbul.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle 10 province del sud est.