Strage del Mottarone, la Leitner: “Ultimo controllo della fune a novembre 2020”
Il cordoglio dell’azienda altoatesina che ha in carico la manutenzione dell’impianto: “A disposizione per individuare le cause della tragedia”. Ghezzi (Anef): “Siamo senza parole”
BOLZANO. E’ l’azienda altoatesina Leitner, leader mondiale degli impianti a fune, ad avere in carico la manutenzione dell’impianto di Stresa Mottarone dove domenica una funivia è caduta causando 14 vittime.
Leitner ha espresso il proprio cordoglio in una nota. In merito alla manutenzione dell’impianto – ha chiarito – “l’ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato a novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità. La revisione generale, che consiste in una severa revisione dell’intero impianto, dalle cabine ai carrelli, agli argani e alle apparecchiature elettriche, era stata realizzata nell’agosto del 2016. Da allora, ogni anno a novembre, si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi. Sempre con esito positivo. Nell’impianto di Stresa-Mottarone Leitner ha in carico la manutenzione straordinaria e quella ordinaria, mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone”.
«Il pensiero più profondo e commosso della nostra azienda, che rimane a completa disposizione assieme ai propri tecnici per cercare di individuare al più presto le cause della immane tragedia, va alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie e a tutte le comunità coinvolte», dichiara Anton Seeber, presidente di Leitner.
Che cosa è il controllo magnetoscopico
“Tutte le funi degli impianti sono sottoposte a controlli visivi frequenti – spiega Leitner in una nota – bisogna essere certi dell'integrità di tutta la fune, anche della parte interna.
Per questo motivo, secondo i piani di manutenzione, le funi sono sottoposte a un controllo magnetoscopico. In pratica, la fune viene sottoposta a un campo magnetico con uno speciale toroide: l'analisi dell'onda elettromagnetica di ritorno permette di evidenziare eventuali anomalie da indagare.
Al termine del controllo, il risultato viene validato dall’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi)”.
Anche l’Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti impianti a Fune, esprime il suo cordoglio per le vittime del tragico incidente.
“Siamo senza parole – spiega la presidente, la trentina Valeria Ghezzi - Gli impianti a fune sono tra i mezzi di trasporto più sicuri in assoluto. Basti pensare che gli ultimi incidenti in Italia, entrambi sul Cermis, risalgono al 1976, per un errore umano, e al 1998 quando un aereo tranciò i cavi della struttura. L’attenzione nei confronti della manutenzione e dello stato degli impianti è sempre altissima, la nostra priorità, è una tragedia che non riusciamo a spiegarci. Dobbiamo attendere le necessarie verifiche per capirne le ragioni”.