La fuga

Sette giovani detenuti sono evasi dal carcere minorile Beccaria di Milano

L'allarme è scattato poco prima delle 16.30 di oggi, 25 dicembre, sembrava si trattasse di una sola persona. I detenuti hanno tra i 17 e i 18 anni. Allertato tutto il personale di Polizia Penitenziaria, anche fuori servizio e le altre Forze dell’ordine



MILANO. Sette detenuti sono evasi nel pomeriggio di oggi, domenica 25 dicembre, dal cortile passeggi dell'istituto penale per minorenni “Cesare Beccaria” di Milano. I fuggiaschi avrebbero approfittato dei lavori in corso per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta.

L'allarme è scattato poco prima delle 16.30 di oggi, anche se inizialmente sembrava si trattasse di una sola persona. I detenuti hanno tutti tra i 17 e i 18 anni, alcuni dei quali di nazionalità italiana. Sono già state allertate tutte le forze dell'ordine per la ricerca dei detenuti.

Allertato tutto il personale di Polizia Penitenziaria, anche fuori servizio, nonché le altre Forze di Polizia. «Possiamo affermare che l'evasione è eclatante. Sette soggetti insieme è un evento che probabilmente non ha precedenti. Ennesimo brutto segnale di un sistema penitenziario da ricostruire, perché ormai al collasso sotto tutti i punti di vista», ha detto Gian Luigi Madonia, segretario dell’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria della Lombardia.

Negli istituti minorili, per ragioni connesse anche al sovraffollamento penitenziario nelle carceri, l'età dei detenuti può arrivare fino 25 anni.

«Molte delle problematiche che investono le carceri - sottolinea Gennarino De Fazio, il segretario generale della Uilpa - si ritrovano anche negli istituti penali per minorenni. In particolare, sono in vorticoso aumento i casi d'aggressione agli operatori, di sommosse e, come in questo caso, di evasione. Ciò è evidentemente imputabile a una serie di fattori, tra cui l'innalzamento del limite d'età».

«Da tempo - continua - ripetiamo che il sistema d'esecuzione penale va ripensato e riorganizzati il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Auspichiamo di poterci presto confrontare con il Ministro della Giustizia e i Sottosegretari delegati per la ricerca di un percorso riformatore e soluzioni concrete che vadano al di là dei meri proclami».













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