Mottarone, i periti: il 68% della fune era già rotta prima della tragedia
Le conclusioni dei tecnici sulle cause del disastro in cui morirono 14 persone: «I controlli avrebbero consentito di rilevare il degrado»
MILANO. La funivia del Mottarone è precipitata, il 23 maggio 2021, "a causa del degrado della fune" traente. E' quanto emerge dalla perizia depositata ieri (16 settembre) in Tribunale a Verbania. "In corrispondenza del punto di rottura - si legge nel documento - il 68% circa dei fili presenta superfici di frattura che testimoniano una rottura (...) a fatica/corrosione dei fili ragionevolmente antecedente la precipitazione" in cui sono morte 14 persone.
"Una corretta attuazione dei controlli (...) avrebbe consentito di rilevare i segnali del degrado, ovvero la presenza anche di un solo filo rotto o segni di corrosione e, quindi, di sostituire la testa fusa così come previsto dalle norme". Lo scrive il pool di ingegneri nella perizia depositata ieri in tribunale a Verbania sulle cause dell'incidente della funivia del Mottarone in cui, il 23 maggio 2021, morirono 14 persone.
Per i periti l'incidente è stato causato dal degrado della fune traente "in corrispondenza dell'innesto" nella testa fusa e la presenza dei forchettoni che hanno escluso il funzionamento dei freni d'emergenza.
Della manutenzione della funivia era incaricata la Leitner di Vipiteno, azienda altoatesina leader del settore: tra gli indagati per la strage ci sono dirigenti e dipendenti.