Morto di Covid Mauro da Mantova, il carrozziere no vax de La Zanzara
Aveva 61 anni ed era diventato famoso per le sue incursioni su Radio 24 con teorie negazioniste. Quando è arrivato in ospedale a Verona, la polmonite bilaterale non gli ha lasciato scampo
VERONA. Ad ucciderlo è stato quel Covid di cui è stato negazionista fino alla fine e contro cui non ha mai voluto farsi vaccinare. Dopo 22 giorni in terapia intensiva è morto ieri all'ospedale di Borgo Trento di Verona Maurizio Buratti, il carrozziere no vax, 61enne di Curtatone, meglio conosciuto come “Mauro da Mantova” dagli ascoltatori de La Zanzara di Radio24.
L'uomo era diventato famoso per le sue incursioni radiofoniche nella trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani, dove interveniva spesso in diretta per lanciare le sue provocazioni, non ultime quelle contro il vaccino e negazioniste del Covid.
«Mauro non c'è più - ha scritto sui social Cruciani dopo avere appreso la notizia della sua morte -. Ho sperato, abbiamo sperato, che la sua pellaccia ancora una volta potesse vincere su tutto. Niente. Era una testa dura e quella maledetta settimana è stata fatale».
Una delle ultime incursioni radiofoniche del carrozziere mantovano, pasionario no vax, risaliva a pochi giorni prima del ricovero in ospedale, quando si era vantato di avere fatto “l’untore” in un supermercato della zona.
L'uomo da qualche giorno aveva la febbre e aveva pensato bene, con la temperatura a 38, di fare un blitz al supermercato con la mascherina abbassata, «con il naso fuori così ho disseminato per bene i germi», aveva detto in radio.
Dopo pochi giorni in casa con la febbre la situazione era precipitata ma nonostante le condizioni di salute sempre più precarie Mauro da Mantova si rifiutava di andare in ospedale.
Era stato lo stesso Giuseppe Cruciani a convincerlo ma l'uomo era arrivato all'ospedale di Verona, non a Mantova «perché ci sono i comunisti», in condizioni «già disperate», come ha raccontato Enrico Polati, direttore della Terapia intensiva all'ospedale di Borgo Trento.
Nonostante il suo stato di salute si era comunque rifiutato in un primo momento di farsi intubare. Dopo il ricovero nel reparto ordinario di Penumologia il passaggio in terapia intensiva era arrivato rapidamente dopo che Buratti aveva dato l'assenso a essere intubato, ma la polmonite bilaterale aveva già aggredito i suoi polmoni e Mauro da Mantova non si è più ripreso.
«Abbiamo fatto di tutto e di più ma la malattia è stata inesorabile», ha spiegato ancora Polati.
Adesso a ricordarlo è l'intera community de La Zanzara, oltre ai conduttori, oltre a Cruciani anche David Parenzo che si è augurato come la sua «triste storia serva da esempio a tutti coloro che ancora alimentano dubbi sull'efficacia dei vaccini».
Infatti il carrozziere non ha mai fatto marcia indietro sulle sue convinzioni fino all'ultimo. Sono migliaia i commenti sulla pagina Instagram di Cruciani che ha postato una foto di Mauro: C'è chi è dispiaciuto, «era impossibile non averlo in simpatia» o ancora «se ne va una colonna della trasmissione», ma non mancano le critiche, «che sia di monito per tutti quelli che negano l'innegabile».
Mauro da Mantova «aveva deciso di campare in un certo modo, nessuno lo avrebbe fermato e la nostra grande comunità gli voleva bene nonostante le sue storture, le sue teorie, i suoi umori - ha ricordato Cruciani nel suo post di addio -. Prevale il vuoto, nell'anima, e penso a quello schermo in radio dove non ci sarà più scritto: Mauro da Mantova, vuole intervenire. Ciao Maurone, ovunque tu sia».