Marche e Romagna sott'acqua, la gente fugge sui tetti. In aiuto la Protezione civile trentina
Esonda il fiume Savio, allagata anche la sede della Croce Rossa. A Riccione chiusa la stazione, pronto soccorso sott’acqua. Scuole chiuse a Bologna. Partita la colonna mobile della Protezione civile trentina
BOLOGNA. Il maltempo flagella la Romagna e le Marche. Novecento persone evacuate in Emilia Romagna, con strutture allagate e fiumi in piena o esondati, tanto anche a Cesena la gente è stata costretta a salire sui tetti.
Anche Marche e Abruzzo sono alle prese con frane e fango mentre nel Veneto, con il ritorno dell'acqua alta, è stato nuovamente disposto l'innalzamento delle barriere del Mose.
Sospese le lezioni nelle scuole da Bologna a Rimini su indicazione della Regione ai sindaci.
Allagata Cesena dove è esondato il fiume Savio: alcune famiglie sono state evacuate in elicottero: si tratta di persone che erano bloccate in casa a causa dell'acqua. In città il fiume sta allagando le zone vicine alle sponde, coinvolgendo cortili, scantinati e alcuni piani terra. Allagata anche la sede della Croce Rossa.
Alla luce dell'innalzamento dei livelli dei fiumi sul territorio ravennate, il prefetto Castrese De Rosa ha invitato i sindaci a informare la popolazione vicina ai corsi d'acqua circa le misure di protezione da adottare. Per le abitazioni in cui non risulta possibile raggiungere i piani superiori, il prefetto ha invitato i sindaci a evacuare le persone fragili nei punti di ritrovo già individuati dai Comuni oppure nelle strutture che l'agenzia regionale sta mettendo a disposizione. Il Comune di Ravenna ha già diramato informative specifiche invitando circa 5.000 abitanti delle frazioni più prossime al fiume Savio, ad allontanarsi se residenti ai piani terra; mentre per chi ha la possibilità di usufruire di piani rialzati, di rimanervi in sicurezza. Nella stessa direzione, il Comune di Cervia ha disposto misure per circa 1.300 abitanti. Sulla stessa linea si stanno muovendo tutti gli altri Comuni ravennati.
Sono state avvisate tutte le aziende, attraverso la Camera di Commercio, della grave situazione metereologica che sta colpendo il territorio: le aziende che si trovano nei pressi di fiumi e abbiano al piano terra la loro sede, sono state invitate a mettere in sicurezza i luoghi di lavoro nonché i dipendenti e gli impianti.
In Romagna la situazione più problematica riguarda al momento Riccione dove è stata chiusa la stazione ferroviaria e dove si è allagato anche il pronto soccorso dell'ospedale. In città tutti i ponti e i sottopassi sono bloccati e intransitabili.
A supporto delle zone colpite, la Protezione civile del Trentino si è mobilitata per un intervento preventivo e di primo intervento rispetto ad eventuali dissesti idrogeologici nei territori comunali di Modigliana e Dovadola (Forlì-Cesena) e nei comuni bolognesi della valle del Santerno (Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casal Fiumanese).
La colonna mobile è partita stamattina (16 maggio) alle 7.45 dal centro logistico di Lavis, con 50 operatori di diverse Strutture operative. “Si tratta del primo intervento di questo tipo, richiesto dalle istituzioni locali e che coinvolge anche la Protezione civile di Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'obiettivo è quello di limitare i danni, dato che l'esondazione di alcuni fiumi è pressoché certa” ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile Raffaele De Col.