la previsione

Locatelli: “Sarà un Natale di socialità. L’Italia sta lavorando bene con le vaccinazioni”

Il presidente del Consiglio superiore di sanità: “A questa data l’anno scorso 25.647 ospedalizzati contro i 3.519 di oggi”. Non abbandonare le mascherine



ROMA. "Sarà un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quella dell'anno scorso esattamente" e questo grazie alla migliore situazione italiana. In termini di vaccinazione "cinque punti sopra la Germania e tre punti e mezzo rispetto alla Francia. È chiaro che la strada maestra è questa e dobbiamo continuare a cercare di convincere ancora chi è restio, riluttante o resistente". Lo scorso anno il 5 novembre 445 decessi contro i 51 di quest'anno nella stessa data, 15,7% positività contro l'1,2% di quest'anno, 25.647 ospedalizzati contro 3.519. Così il presidente del Css e coordinatore Cts, Franco Locatelli a Mezz'ora in più.

A Natale, ha detto quindi Locatelli, "mancano tanti giorni ed è difficile fare una previsione". Ma sui risultati dell'Italia insiste: "Non sono frutto di una combinazione astrale ma frutto di un lavoro importante fatto con le vaccinazioni, non abbandonando le mascherine e anche con il contributo del Green pass".

Quindi il raffronto anche della giornata di ieri con il 6 novembre del 2020: ieri 6.746 casi, un anno fa quasi 38mila, ieri 31 decessi "dolorosissimi" ma lo scorso anno 446, ieri meno di 400 posti letto occupati in terapia intensiva a fronte dei 2.500 dell'anno scorso. Tutto questo, sottolinea, grazie alla protezione dei vaccini, come emerge dai dati dell'Iss, 95% per le intensive e 91% per i decessi.

E Locatelli aggiunge: "Tutto quello che pertiene alla responsabilità dei comportamenti individuali è fondamentale e quindi in questo senso continuare a reiterare il messaggio di indossare la mascherina, evitare gli assembramenti, e non pensare che la situazione sia stata messa alle spalle, è assolutamente determinante. Poi è ovvio che noi non viviamo in una bolla isolata viviamo in un contesto globale dove ci sono Paesi dove la percentuale di vaccinazioni anche in Europa è molto più bassa rispetto a quelle italiane".













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