la ricerca

Il matrimonio che funziona dipende dai nostri geni

Lo rileva uno studio  dell’Università dell'Arkansas condotto dalla psicologa Anastasia Makhanova: analizzate 71 coppie di novelli sposi



TRENTO. La soddisfazione matrimoniale? Può essere questione di geni. Secondo un nuovo studio, infatti, la variante di un gene specifico potrebbe essere correlata a tratti che sono utili per il legame e la soddisfazione della relazione nei primi anni di un matrimonio.

Ricerche recenti indicano che una variante chiamata "CC" nel gene CD38 è associata a un aumento dei livelli di gratitudine. Estendendo questa linea di studio, la psicologa dell'Universita' dell'Arkansas Anastasia Makhanova e i suoi colleghi hanno utilizzato i dati di uno studio su coppie delle quali era stata ottenuta la sequenza del genoma per esplorare se esistesse una correlazione tra la variante CD38 CC e i livelli di fiducia, perdono e soddisfazione nella vita a due. E' emerso così che gli individui con la variante CC riportavano livelli più elevati di percezioni considerate benefiche per le relazioni di successo, in particolare la fiducia. La soddisfazione matrimoniale tende ad essere alta all'inizio e poi a diminuire secondo gli esperti che proprio per questo come spiega Makhanova erano "interessati a vedere se alcuni dei motivi per cui le persone potrebbero avere più difficoltà a mantenere la soddisfazione del rapporto nel periodo da sposini fossero dovuti ad alcune potenziali predisposizioni genetiche sottostanti".

Per il lavoro, pubblicato su Scientific Reports, i ricercatori hanno analizzato 142 sposi novelli - 71 coppie - un sottoinsieme di un gruppo più ampio utilizzato per altri studi. Il DNA degli sposi è stato raccolto tre mesi dopo il matrimonio e i neo sposi hanno anche completato un sondaggio in quel momento e uno ogni quattro mesi per tre anni. I ricercatori hanno confrontato i risultati del sondaggio con le variazioni CD38, scoprendo che coloro che avevano la variazione CC specifica riportavano livelli più elevati di tratti corrispondenti alla soddisfazione coniugale.

"Si sentivano più grati verso il partner, riferivano maggiore fiducia e risultavano più indulgenti e più soddisfatti del matrimonio", hanno scritto i ricercatori. Gli studiosi però tranquillizzano: i risultati dello studio non significano che chi non ha la variazione CC CD38 non avrà relazioni di successo. "È solo più probabile che abbiano problemi in alcuni degli ambiti affrontati dallo studio", conclude Makhanova. 













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