L'accordo

Gaza, sì al cessate il fuoco da domenica: Israele libererà 737 prigionieri per i primi ostaggi di Hamas

Via libera del governo israeliano nella notte. Sarà liberato anche Zakaria Zubeidi, ex leader Brigate dei Martiri di Al-Aqsa

GERUSALEMME


GERUSALEMME. Una lunghissima giornata di trattative e riunioni estenuanti si è conclusa solo all'una di notte tra venerdì e sabato con l'approvazione da parte del governo israeliano dell'accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas.

Dopo sette ore di discussioni, l'ufficio del primo ministro israeliano ha reso noto che il piano è stato votato ed entra in vigore domenica 19 gennaio: l'accordo di cessate il fuoco durerà 42 giorni e inizierà domenica alle 16 ora locale (le 15 in Italia), dopo lo scattare della tregua alle 12.15 (le 11.15).

I media israeliani riferiscono che 24 ministri hanno votato a favore e otto contro. In precedenza aveva deciso positivamente anche il gabinetto di sicurezza, con i soli voti contrari dei due ministri di ultradestra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, oltre a David Amsalem del Likud, lo stesso partito del premier.

L'unità governativa per gli ostaggi ha notificato alle famiglie interessate che i loro cari fanno parte dei 33 rapiti che dovrebbero essere liberati: sulla lista ci sono donne, bambini, anziani e infermi: tutti i nomi sono stati resi pubblici. A Israele tuttavia Hamas non ha comunicato quanti dei 33 siano ancora vivi, anche se si stima che la maggior parte di questo gruppo lo sia. Gerusalemme, secondo l'accordo, riceverà un rapporto completo sullo stato di tutti coloro che sono sulla lista sette giorni dopo l'inizio del cessate il fuoco.

Israele rilascerà 737 prigionieri palestinesi in cambio dei primi ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, nella prima fase dell'accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il Ministero della Giustizia israeliano. Tra i prigionieri che saranno rilasciati c'è anche Zakaria Zubeidi, responsabile di diversi attacchi contro civili israeliani ed ex leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, braccio armato del partito Fatah, evaso da una prigione israeliana nel 2021. 













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