la storia

Eitan, primo giorno in Italia: “Sono contento di essere tornato a casa”

Il bimbo di 6 anni sopravvissuto alla strage del Mottarone e rapito dal nonno, è rientrato da Israele e ora è con gli zii paterni nel Pavese



ROMA. Prima giornata in famiglia per Eitan, nella casa degli zii paterni a Travacò Siccomario, nel Pavese dove è tornato ieri sera (3 dicembre) dopo 84 giorni trascorsi in Israele, dove era stato portato dal nonno materno.

Il bambino, 6 anni, unico sopravvissuto della tragedia della funivia del Mottarone, nella quale ha perso i genitori, il fratellino di due anni e i bisnonni, ha dormito nella villetta accanto agli zii Or e Aya e alle sue due cuginette.

"Eitan sta bene" ha detto lo zio Or Nirko. All'agente che lo ha accompagnato in braccio a casa, dopo lo sbarco all'aeroporto di Orio al Serio, Eitan ha detto: "Sono contento di essere tornato a casa". 

Con un volo Tel Aviv-Bergamo, atterrato alle 22 in punto, Eitan fa così rientro in quella che, dopo l'incidente, è diventata la sua nuova casa italiana in provincia di Pavia. Con lui c'erano la zia paterna Aya Biran, nominata fin da subito dopo l'incidente sua tutrice, suo marito Or Nirko e le due cuginette con cui è praticamente cresciuto e che, all'indomani del suo sequestro, lo hanno pure loro raggiunto nello Stato del Medio Oriente.

Ad attenderlo nella villetta di Travacò Siccomario, di fianco a quella dove viveva con mamma e papà, c'erano i nonni paterni, come ha spiegato un portavoce della famiglia Biran aggiungendo: "Dopo 84 giorni da quando è stato allontanato illegalmente dalla sua casa, Eitan tornerà ora alla routine, a tutti gli ambienti medici, terapeutici ed educativi, ai suoi amici del quartiere e alla scuola, alla comunità in cui è cresciuto, e al suo adorato gatto Oliver".

I legali hanno rinnovato l'appello "per permettere ad Eitan di riprendere la sua vita di bambino di 6 anni". Ora, hanno detto, "si spengano i riflettori sulla sua vita privata" e "si apra una nuova fase" che gli consenta "un percorso di crescita più sereno, ancora più necessario se si considera la terribile tragedia che l'ha coinvolto".













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